
Depressa, frazione di Tricase, si è stretta in un silenzioso e straziante abbraccio per dare l’ultimo saluto ad Andrea Surano, il bambino di 7 anni morto tragicamente dopo un incidente nella piscina di un parco acquatico a Gallipoli. Una folla commossa ha accompagnato la bara bianca lungo le vie del paese fino alla chiesa dove si sono celebrati i funerali.
Ad accogliere il feretro, portato a spalla, c’erano il sindaco con la fascia tricolore e i militari in divisa, colleghi del padre del piccolo. In prima fila, i genitori Paolo e Alessandra, la sorellina Elena e tanti familiari, amici e conoscenti. Ma anche tante persone comuni, colpite dalla storia del piccolo e desiderose di esprimere vicinanza alla famiglia.
Andrea viveva a La Spezia con la sua famiglia, ma era in Salento per le vacanze, felice di riabbracciare i nonni e i bisnonni a cui era legatissimo. Quella che doveva essere una vacanza spensierata si è trasformata in una tragedia irreparabile: lo scorso 21 luglio il bambino è caduto nella zona più profonda della piscina principale del parco e, nonostante i soccorsi immediati, è giunto in ospedale in condizioni gravissime. Dopo alcuni giorni di speranza, il suo cuore ha smesso di battere.
Durante la messa, officiata da don Michele Morello insieme a diversi sacerdoti e al cappellano militare, il parroco ha rivolto parole di conforto alla famiglia: «Abbiamo pregato perché le cose andassero diversamente. Andrea manca anche a noi. Ma abbiate fede: il suo sorriso e il suo cuore torneranno a illuminare i vostri ricordi».
Toccante anche il ricordo dei cuginetti e della zia, che hanno descritto Andrea come un bambino solare, affettuoso e sempre pronto a far ridere tutti. Poco prima della cerimonia, il vescovo di Ugento, monsignor Vito Angiuli, ha fatto visita alla famiglia per offrire la sua benedizione e la sua vicinanza.
All’uscita dalla chiesa, un lungo applauso e il volo di palloncini bianchi hanno salutato il piccolo Andrea, mentre i presenti – in particolare tante mamme e papà – non riuscivano a trattenere le lacrime.
Una comunità intera, sconvolta e ferita, si è unita nel dolore per una perdita che lascia senza parole.
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