
Sabato prossimo riaprirà la Calitta, il locale friggitoria dell’imprenditore Giansettimo Mazza chiuso inaspettatamente dall’8 ottobre scorso. A decidere per la riapertura è stato il Tar di Lecce che ha ancora una volta sospeso un’ordinanza del comune di Manduria che disponeva la sospensione dell’attività di vendita.
I giudici amministrativi hanno accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento presentata dagli avvocati di Mazza, Adriano Tolomeo e Fabiana Passiatore, gli stessi che avevano ottenuto una precedente sospensiva ad un altro provvedimento del comune che disponeva lo sgombero della Calitta (il locale occupa una struttura pubblica che l’imprenditore ha avuto in concessione grazie ad un regolare bando). La gestione del bene, iniziata nel 2018 è andata avanti senza intoppi sino all’insediamento dell’amministrazione Pecoraro che sembra essersi accanita contro questa attività imprenditoriale.
Dopo l’ordinanza di sgombero, sospesa dal Tar che ne avrebbe discusso nel merito il prossimo 28 novembre, a settembre scorso, dagli stessi uffici comunali partiva un'altra diffida a chiudere notificata addirittura di domenica. Ennesimo ricorso al Tar, curato per l’imprenditore sempre dagli stessi avvocati, Tolomeo e Passiatore, ed ennesima sentenza contraria alla tesi del comune. Questa volta nella loro sentenza i giudici del Tar riconoscono un «eccesso di potere» da parte dell’ente pubblico, rimandando la discussione del merito a marzo 2025.
Il contenzioso tra comune e impresa è cominciato quando, nel 2023, il gestore del locale, realizzato su area pubblica opportunamente ristrutturata e ammodernata con ingenti investimenti privati, ha intentato una causa civile nei confronti della pubblica amministrazione per chiedere il ristoro delle spese sostenute e per il mancato guadagno dei cinque anni di attività persi a causa di errori delle passate amministrazioni.
Altro passo dell’imprenditore, che evidentemente non è piaciuto a chi amministra la città, è stato quello di pretendere quanto pattuito nel contratto di gestione che prevedeva il pagamento, da parte del comune, per le migliorie alla piazzetta riqualificata con spese private, di 17mila euro da pagare con rate di 1400 euro all’anno che l’ente non ha mai pagato. Il giudice di pace si è espresso dando ragione al gestore e condannando il comune a versargli le rate non pagate sinora pari a 8mila euro. Il comune però ha contestato la decisione del giudice e si è opposto all’atto ingiuntivo a suon di ordinanze di chiusura tutte sinora fermate dal Tar.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
4 commenti
Avvocato delle cause perse
ven 22 novembre 2024 09:54 rispondi a Avvocato delle cause perseSperiamo che il Sindaco non s’incazza con il TAR, altrimenti….lo denuncia!!😂😂😂😂😂😂
Strada per Maruggio
ven 22 novembre 2024 09:11 rispondi a Strada per MaruggioMa i soldi per tutto ciò adesso sono del sindaco e delle casse comunali?Domanda perché mi sa che e facile fare gli splendidi con le tasche degli altri anche perché finalmente quella piazzetta ora e vivibile già così il sindaco dovrebbe dire grazie opinione
Vincenzo
ven 22 novembre 2024 09:03 rispondi a VincenzoLa vedo grama. L'accanimento dimostrato e la perseveranza nel voler perseguire, con gli atti posti in essere, comportamenti persecutori, sono una costante dell'Amm.ne manduriana. In sede civile si potrebbero chiedere i ristori, per mancato guadagno, derivanti dall'applicazione dei provvedimenti sospesi dal TAR?
Pina
ven 22 novembre 2024 08:11 rispondi a PinaA me sembra veramente accanimento x non pagare, da parte del comune, la somma che è dovuta al gestore. Finalmente una piazzetta riqualificata e non accumulo di erbacce e spazzatura.