Mercoledì, 21 Maggio 2025

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La delusione dell’esperto destinata a far rumore

Il regista Chiavalin: “Il Comedy manduriano? Una farsa, una bufala, una presa in giro”

Gli organizzatori del festival, nel riquadro Mario Chiavalin Gli organizzatori del festival, nel riquadro Mario Chiavalin

«Abbiamo incaricato il nostro studio legale di fare luce su come prendere in giro i partecipanti al concorso». A parlare è Mario Chiavalin, regista e titolare della «App Movie», casa di produzione cinematografica tra i finalisti del Comedy Film Fest co-organizzato dal Comune di Manduria e dall’Associazione Ferrara Film Festival.

La casa di produzione milanese ha partecipato alla tre giorni manduriana con il lungometraggio, tra i finalisti del Comedy, «L’Elisir di Leonardo da Vinci e la banda del Buffardello», con gli attori Maurizio Mattioli, Pippo Franco, Umberto Smaila e Salvatore Misticone, per la regia di Mario Chiavalin.   

Una esperienza negativa per i cineasti milenesi che ieri, tra i tanti elogi dei supporter degli organizzatori hanno lanciato sulla pagina Facebook de La Voce di Manduria “la bomba” che rovina gli entusiasmi di chi ha creduto in questa festa. «Una truffa anche per chi si è iscritto al festival internazionale (naturalmente ironico)», scrivono gli autori facendo emergere i lati oscuri e pesantissime ombre sull’organizzazione dell’evento costato 65mila euro di fondi comunali. 

Lo sfogo della App Movie continua con sferzante ironia. «Eravamo finalisti della festa di compleanno del runner che ha ricevuto un coro di auguri festeggiando più lui che i film in concorso». Una «vergogna per la vostra città», continuano i cineasti nella loro spietata recensione che paragona il Comedy Fest manduriano ad una festa paesana. «Non saremmo venuti da Milano per una festa patronale (che sicuramente avremo gradito di più) spendendo soldi e tempo, abbiamo addirittura pensato di essere su scherzi a parte e non voglio prolungarmi oltre con i premi già assegnati in partenza ed altri episodi tristi che abbiamo vissuto in questi tre giorni».

Una recensione pesantissima che stronca l’evento fiore all’occhiello dell’amministrazione Pecoraro e del suo assessore Mariggiò, proveniente questa volta non da “soliti giornalisti cattivi, frustrati e rancorosi che non gli va bene mai nessuna”, ma da addetti ai lavori di provata esperienza il cui parere dovrebbe far ricredere i tanti che hanno invece creduto al miracolo holliwoodiano.   

La prima difesa alle accuse ricevute dal regista Chiavalin viene dal direttore artistico del Comedy film manduriano, tale Massimiliano Stroscio, ferrarese, nome d’arte Maximiliam Law che sempre sul profilo Facebook de La Voce di Manduria, risponde così alla stroncatura di Appa Movie.

«Il vostro commento, con accuse gravi – scrive -, è un’opinione personale che non ha nessuna connessione con la realtà. 1) Il concorso per partecipare è gratuito; 2) Accreditarsi e partecipare al festival è gratuito, e chi decide di partecipare lo può fare a proprie spese; 3) Abbiamo comunicato chiaramente a tutti i filmmakers che cosa comporta essere finalisti al Comedy Film Fest. Il vostro film semplicemente non ha vinto. Nelle prossime edizioni del festival magari sarete più fortunati», conclude il direttore artistico che scatena una reazione ancora più rabbiosa dei produttori cinematografici milanesi. 

Parole che fanno infuriare il regista milanese. «Vista la risposta – si legge nel suo post - abbiamo incaricato il nostro studio legale di fare luce su come prendere in giro i partecipanti al concorso sia per quanto riguarda noi che anche per i corti anche se tecnicamente non ci riguarda». Ed ecco l’altra bomba che mette in discussione la regolarità del festival e i suoi criteri di selezione: «Ci doveva essere un festival – accusa il portavoce della casa di produzione -, una giuria, una valutazione, ma nessuno aveva visto i film tanto che Maurizio Mattioli era protagonista del nostro e nessuno lo sapeva»

La triste vicenda sembra essere destinata a risvolti che dovrebbero ancor più preoccupare chi ha offerto il “timbro di legittimità” al Comedy, vale a dire il comune di Manduria. «Stiamo preparando dei comunicati stampa e comunicazione al Ministero dei beni culturali al fine che non ci siano millantatori che spacciano una festa di paese per un festival internazionale». 

Poi la botta finale. «Le persone vanno rispettate perché noi che siamo venuti e abbiamo capito subito che era una bufala siamo rimasti fino alla fine ugualmente contro la nostra volontà e orgoglio perché siamo educati».

Nazareno Dinoi

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4 commenti

  • CRICORIU
    mer 17 luglio 2024 09:40 rispondi a CRICORIU

    Secondo me? Non ci sta spartunu "suezzu"..Ecco perche' tutti questi "veleni". Comunque il signor Fernando ha centrato in pieno tutta la situazione (penosa) attuale della nostra cittadina...Sembra che si faccia a gara a chi fa le cose nel peggior modo possibile...

  • Fernando Maria Maurizio Potenza
    mar 16 luglio 2024 11:15 rispondi a Fernando Maria Maurizio Potenza

    Un evento che non c'entra nulla con il nostro tessuto territoriale. Oltretutto concepito in modo "fantasioso" e con la consapevolezza di non essere all'altezza della situazione. Manduria non è Nizza o Venezia, tantomeno organizzare tali tematiche di spettacolo in una Città che ha gli unici due cinema e un teatro chiusi da oltre vent'anni mi sembra un insulto all'intelligenza umana. Ma considerato che di intelligenza umana in questa Città sei ne vede poca, va bene così.....

  • Spettatore annoiato
    mar 16 luglio 2024 01:18 rispondi a Spettatore annoiato

    A Manduria si dice:-“ Prima la festa e puei lu Santu “ mentre per quanto riguarda il COMEDY FILM FEST, si dirà: -“ Prima la festa e puei li fuechi 💥💥🧨🧨

  • Egidio Pertoso
    mar 16 luglio 2024 12:13 rispondi a Egidio Pertoso

    Che figuracce...! Era una manifestazione, dai sottintesi risvolti culturali, che avrebbe dovuto far conoscere a noi manduriani - almeno nelle intenzioni degli organizxatori - una delle tante sfaccettature dell'esistenza umana, quella ridanciana della commedia. E qui, adesso, sta per finire in tragedia. Viene in mente quella nota commedia di Eduardo che per noi si potrebbe tradurre : ESTATE IN CASA TI LU COJU. Una reale tragicommedia, appunto.

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