
Il Manduria riparte da Franco Dellisanti. Nel corso di un incontro con i tifosi, trasmesso in diretta streaming, la vice presidente, Elsa Occhilupo, ha presentato la nuova guida tecnica biancoverde. Classe 1951, il tecnico di San Giorgio Ionico, vanta un pedigree di tutto rispetto sia da calciatore, con altre 200 presenze fra serie C e serie B, che da allenatore, con più di 500 panchine nei campionati professionistici. In occasione della serata sono sti presentati i programmi societari.
La Promozione sarà il campionato di pertinenza del Manduria, dopo il doloroso finale di stagione che ne ha sancito la retrocessione a causa della penalizzazione inflitta per numerose vertenze, di tesserati, non sanate. La vice presidente ha, però, annunciato che si provvederà ad inoltrare la domanda di ripescaggio in Eccellenza. Annunciato, anche, il tecnico della Juniores che sarà Vito Ferrara, vecchia gloria del calcio messapico.
In un incontro acceso ma poi disteso con la tifoseria, la vicepresidente dell’Ug Manduria, Elsa Occhilupo, ha finalmente illustrato nel dettaglio la difficile situazione finanziaria della società. L’evento, trasmesso in diretta streaming sulle pagine social de La Voce di Manduria, è stato l’occasione per chiarire diversi aspetti della gestione e delle criticità economiche ereditate.
Secondo quanto spiegato da Occhilupo, al momento della cessione del titolo sportivo da parte della precedente dirigenza, i debiti dichiarati erano ben inferiori a quelli realmente esistenti. Dopo aver assunto la guida della società insieme al marito, è emerso infatti un disavanzo complessivo di oltre 400mila euro, comprensivo di pendenze con l’Agenzia delle Entrate e debiti accumulati negli anni passati.
«Nonostante tutto – ha detto la vicepresidente – io e mio marito siamo andati avanti con grande sacrificio. Senza sponsor, con entrate minime, e con l’ostilità dell’amministrazione comunale che ci ha raddoppiato i costi per l’utilizzo dello stadio, abbiamo coperto da soli tutte le spese: trasferte, stadio, vestiario, stipendi. Tutto sulle nostre spalle. E voi, invece di sostenerci, avete scelto di applaudire chi si è semplicemente lavato le mani».
Elsa Occhilupo ha comunque annunciato la volontà di tentare il salvataggio della matricola storica n. 100, nonostante il clima difficile e le divisioni interne alla tifoseria.
Il gruppo storico della tifoseria organizzata del Manduria prende ufficialmente le distanze da entrambe le realtà calcistiche attualmente attive in città. A comunicarlo è Bibbi Pesare, leader degli ultras, che in una dichiarazione netta e senza mezzi termini ha spiegato la posizione del gruppo: «Si è deciso di non seguire nessuna delle due squadre, viste le vergogne a cui stiamo assistendo. È stato fatto uno schifo, e non intendiamo farne parte».
Durante le ultime riunioni interne, racconta Pesare, il tema centrale è stato proprio se scegliere di sostenere l’UG Manduria, la società attualmente in difficoltà, o la nuova squadra nata dal titolo sportivo acquistato da Avetrana. Alla fine, la maggioranza ha optato per una terza via: non sostenere nessuna delle due.
La posizione degli ultra
Il gruppo storico della tifoseria organizzata del Manduria prende ufficialmente le distanze da entrambe le realtà calcistiche attualmente attive in città. A comunicarlo è Bibbi Pesare, leader degli ultras, che in una dichiarazione netta e senza mezzi termini ha spiegato la posizione del gruppo: «Si è deciso di non seguire nessuna delle due squadre, viste le vergogne a cui stiamo assistendo. È stato fatto uno schifo, e non intendiamo farne parte».
Durante le ultime riunioni interne, racconta Pesare, il tema centrale è stato proprio se scegliere di sostenere l’UG Manduria, la società attualmente in difficoltà, o la nuova squadra nata dal titolo sportivo acquistato da Avetrana. Alla fine, la maggioranza ha optato per una terza via: non sostenere nessuna delle due.
«La maggior parte ha deciso di non seguire nessuna delle due – afferma – qualcuno ha scelto di restare accanto all’UG, ma nessuno, ripeto nessuno, ha deciso di appoggiare la nuova società». Una presa di posizione netta che riflette il malcontento e la delusione della tifoseria storica.
«I nostri valori sono socializzazione, unione e aggregazione – continua il capo ultras – ma con la nascita di una seconda squadra cittadina si è fatto esattamente l’opposto. Così facendo, si alimenterà una guerra tra società e noi non vogliamo essere messi in mezzo. Abbiamo già abbastanza problemi nella vita di tutti i giorni, il calcio dovrebbe unirci, non dividerci».
La frattura tra tifoseria e dirigenze sembra dunque ormai evidente e profonda. In un momento delicato per il calcio cittadino, la mancata unità e la delusione di chi ha sempre sostenuto il Manduria rappresentano un segnale d’allarme che le istituzioni sportive locali non possono ignorare.
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