Venerdì, 2 Maggio 2025

Cronaca

Vicino al grande Parco archeologico dei Messapi

Il destino della piccola necropoli messapica ri-tombata

La necropoli ri-tombata La necropoli ri-tombata

Come avevamo ipotizzato, la piccola necropoli emersa dal sottosuolo durante i lavori di scavo in via Celestino Scarciglia nel quartiere archeologico di Manduria è stata ricoperta e sarà riasfaltata. Addio ad una quindicina di antiche dimore dei Messapi e alla possibilità che potessero diventare un’altra delle straordinarie testimonianze di quell’antico popolo e magari anche attrattiva turistica ad arricchimento del vicino Parco archeologico.

A segnalare il ritombamento della necropoli è l’attivista manduriano Arcangelo Durante, esponente di Puglia Domani che mette in risalto l’ennesima perdita di un pezzo di patrimonio dell'archeologia che altre realtà ci invidierebbero.

La testimonianza dell’antico popolo vissuto intorno al terzo secondo avanti Cristo, era affiorata a pochi centimetri dal livello stradale durante i lavori di scavo dell’Acquedotto pugliese impegnato nella posa in opera della condotta fognaria nel quartiere. La zona, densamente abitata, è quella intorno al Parco Archeologico recentemente inaugurato dopo importanti lavori di restauro realizzati con tre milioni di euro del Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia. 

Le tombe ora ricoperte occupavano la parte finale della strada che costeggia la ferrovia del Sud Est e continuavano verso la vicina massicciata dei binari. Erano bene evidenti almeno due sepolture ancora coperte che si perdevano sotto la recinzione della strada ferrata. Dalle caratteristiche simili alla vicina necropoli del Parco che conta circa 1200 tombe di ogni forma e dimensione, quelle in questione erano sicuramente l’estensione della zona di sepoltura che i Messapi avevano realizzato oltre le mura megalitiche che proteggevano gli abitanti.

Non è la prima volta che Manduria rinuncia ad uno dei suoi tesori nascosti. La gente del posto ricorda un altro importante ritrovamento avvenuto sei anni fa ad un centinaio di metri dalla piccola necropoli di via Celestino Scarciglia. Anche in quel caso il sottosuolo regalò un’altra delle sue antiche meraviglie: una tomba a camera rettangolare, di sicura età messapica, con una fantastica decorazione ai bordi superiori tipica delle dimore signorili di un tempo. Una delle poche di questo genere con elegante decorazione a meandro cosiddetto continuo di colore rosso e blu. In quel caso le soluzioni per conservarlo e restituire alla storia l’importante e rara testimonianza furono tante. Un imprenditore si disse disponibile anche a finanziare un progetto per il recupero ma i responsabili della Soprintendenza e l’amministrazione comunale trovarono più comodo ricoprire tutto dopo aver recuperato vasi e antiche monete.

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3 commenti

  • Giuse Dinoi
    dom 23 febbraio 10:38 rispondi a Giuse Dinoi

    Noi se facciamo un lavoro a casa nostra ed è nelle vicinanze di una zona archeologica nemmeno cominciano i lavori e già ti visita la sovraintendenza che in caso di ritrovamenti bisogna fermare tutto,questi fanno ciò che vogliono qui la sovraintendenza non dice nulla?

  • Gregorio
    sab 22 febbraio 14:15 rispondi a Gregorio

    A Manduria si nasconde tutto, non riusciamo a valorizzare il nostro territorio, come Il frantoio ipogeo che si trova nello spiazzo dell’incrocio tra via Sant’Antonio, via Fonte Pliniano e via Sant’Eligio RIsotterrato nel 2014/2015. …..ancora… del CAMBIAMENTO !?

  • cittadino
    sab 22 febbraio 08:41 rispondi a cittadino

    Parafrasando rispettosamente il grande Montanelli, si può affermare che; "un popolo che nasconde il proprio passato nulla potrà sapere del suo presente e distruggerà irrimediabilmente il suo futuro"

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