Alla vigilia dell’incontro di domani convocato a Taranto dal governatore Michele Emiliano per discutere di “sistemi di depurazione di Manduria-Sava e Porto Cesareo-Nardò, il sindaco di Sava, Dario Iaia, interviene sull’argomento anticipando quella che sarà la sua linea che esporrà domani al tavolo riunito in Prefettura.
Partendo dalla situazione di estrema urgenza del suo comune privo di fognatura e dei relativi rischi di natura ambientale emersi anche nelle recenti analisi dell’Arpa, il primo cittadino savese accoglie con favore l’ultima delibera regionale che getta le basi per modificare il piano regionale delle acque e quindi l’eliminazione della condotta sottomarina e la depurazione dei reflui da impiegare per usi irrigui e civili: «credo fossero le principali richieste del territorio», sostiene Iaia. Che aggiunge: «non si può continuare a rispondere con la demagogia di chi è solo alla ricerca di un posto al sole che garantisca visibilità o consenso elettorale per il futuro, nè con un ambientalismo orbo che guarda solo da una parte, ignorando che l'emergenza è oggi e non domani».
Il primo cittadino di Sava chiede a tutti di girare lo sguardo verso «quegli esempi virtuosi che si sono realizzati a pochi chilometri da noi: per esempio Fasano, dove il riuso delle acque in agricoltura è una realtà e dove si è arrivati ad ottenere acqua potabile dalla depurazione delle acque reflue». Perché, si chiede Iaia, «questi risultati non possono essere raggiunti anche per il nostro depuratore?»
Per Iaia «dovremmo guardare un pò più avanti, affidandoci maggiormente a ciò che la tecnologia, in materia di depurazione delle acque, oggi ci può dare, non rimanendo ancorati ad atteggiamenti retrogradi che ci fanno rimanere immobili e diffidenti di fronte alla modernità ed allo sviluppo».
«Arrivati a questo punto – aggiunge il sindaco Iaia - ci aspettiamo dal presidente Emiliano che tutte le problematiche vengano chiarite una volta per tutte, alla presenza dei rappresentati dei territori, in modo che i professionisti della confusione vengano privati dell'acqua nella quale sguazzano da anni . E' evidente, infine, che noi saremo, come lo siamo sempre stati, molto attenti in merito allo sviluppo della "vicenda" , in quanto non è più tollerabile che si continui a "giocare" su questo argomento, anche perchè le responsabilità, anche personali , da parte degli attori in campo sono molto importanti e, nel caso in cui tutto dovesse concludersi in un "a di fatto" o in un insabbiamento dell'opera, più di qualcuno sarà chiamato a risponderne».
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6 commenti
Iacobellis Nicola
lun 24 luglio 2017 01:18 rispondi a Iacobellis NicolaIeri ho lasciato un mio commento all'articolo che fa riferimento alle dichiarazioni del sindaco di sava iaiia. Non vedendo il suddetto commento mi chiedevo quali sono l'iter o prassi del giornale a riguardo. Grazie alla risposta del curatore/redazione
Minò Antonio
lun 24 luglio 2017 10:31 rispondi a Minò AntonioMa questo Iaia, è così dalla nascita...o ci fa'?.....altro clown come il suo collega di Manduria..... Bravi a fare i gay con il posteriore degli altri......ma dov'è sta sta magistratura Tarantini ad indagare sulle collusioni poltiche e corrotti di questi parassiti che ci amministrano?
oronzino novolese
dom 23 luglio 2017 10:25 rispondi a oronzino novoleseSì sì sarà chiamato alle sue responsabilità. ... e chi soprattutto sava o chi per essa... che dopo tanti e tanti anni si ancora ad progetto di depurazione fino ad oggi inesistente. ... non capisco a chi si riferisca il sindaco Iaia. Perché mai non ha chiesto o richiesto un impianto di depurazione per la sua città. ? Esistono atti in tal senso. Se si ... di chi è la responsabilità. . Se no esistono .... perché mai? ??? Eh la responsabilità non può essere di manduria .ecco perché forse ci sarà confusione in questo incontro.perche carissimo sindaco Iaia anche lei è un sltra campana che suonerà una sua litania. Come qualche altro. Io spero che siano in pochi a parlare. Solo una voce: depuratore a manduria è basta
Gianluca
dom 23 luglio 2017 07:29 rispondi a GianlucaSu quali basi dovremmo guardare avanti visto che, guardando indietro, vediamo a Manduria un depuratore non funzionante con le erbacce che crescono davanti al cancello. E’ soltanto una comodità campanilistica quella di volere la realizzazione di un impianto la cui responsabilità per il controllo e il buon funzionamento ricadrà su Manduria ed Avetrana. Tutto questo contro la meraviglia della costa tra Punta Prosciutto e San Pietro in Bevagna, che viene definita un paradiso incontaminato da tutti. Quindi eviti di parlare di ambientalismo orbo o consenso elettorale. Secondo me il sindaco di Sava non è con i suoi cittadini: è contro di loro nel pensare di non fare la cosa più logica che è l’individuazione di un sito nel SUO comune su cui costruire un depuratore ad uso del SUO paese.
Gianluca
dom 23 luglio 2017 07:28 rispondi a GianlucaIl sindaco di Sava, oltre ad essere uno "straniero", vuole violentare la bellezza dei nostri luoghi. Con buona pace di chi sostiene il contrario, i cittadini di Manduria, Avetrana ed Echie non si sono stancati di protestare in nome del mare e della bellezza. Ad Aprile a Manduria 10.000 persone sono scese in piazza non contro il depuratore, ma contro la localizzazione del depuratore in quel punto. Quindi il sindaco di Sava parla a nome di sé stesso, per poter addossare ogni responsabilità alla Regione, agli ambientalisti o ai sindaci di Manduria ed Avetrana. Difende sé stesso contro la sua assurda e pervicace volontà di fare danno ad Avetrana, Specchiarica e a tutta l’area.
Iacobellis Nicola
dom 23 luglio 2017 05:59 rispondi a Iacobellis NicolaOvviamente evitare lo scarico a mare era una delle richieste del "popolo". Laltra richiesta era la ubicazione che va ad intacccare la vivibilità di caseggiati di specchiarca chidro, marine di Manduria, oltre i caseggiati dell'Urmo in agro di Avetrana. Bastava spostare il depuratore più all'interno (masseria serpenti, e viciniori) come proposto e come sembrava possibile. Al sindaco di Sava Iaia direi che il depuratore doveva per logica delle cose essere ubicato tra Sava e Manduria a servizio dei due centri urbani. Eh no, onn mel mio giardino!!!vero? Chissà quali sono gli interessi sottostanti a tali decisioini. la necessità di collegare la fogna delle marine di Manduria e' palesemente una scusa tattica. Le marine non hanno fogna da collegare perché le fogne in tale area non esistono.