Giovedì, 2 Maggio 2024

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La questione della gestione del Giudice di Pace di Manduria – si legge nella nota dell’associazione forense che porta la firma del presidente Antonio Casto e del suo vice Giuseppe Piccione -, rischia di diventare un tormentone

Giudice di pace a rischio, la reazione degli avvocati: "si riapre la ferita"

Antonio Casto Antonio Casto | © La Voce di Manduria

La questione dell’ufficio Giudice di pace di Manduria che rischia la chiusura per la rinuncia del cancelliere a sostenere ancora un impegno part time con l’organico del comune di Avetrana, dove lo stesso dipendente svolge il ruolo di geometra comunale, è «una ferita aperta» per gli avvocati dell’Associazione forense messapia (Afm) che ieri hanno diffuso un comunicato di condanna nei confronti dei quattro comuni consorziati, Manduria, Sava, Maruggio e Avetrana, con maggiore dose di responsabilità su quest’ultimo ente.

«La questione della gestione del Giudice di Pace di Manduria – si legge nella nota dell’associazione forense che porta la firma del presidente Antonio Casto e del suo vice Giuseppe Piccione -, rischia di diventare un tormentone, ognuno dei quattro comuni facenti parte del consorzio - si chiede - si assuma la sua responsabilità».

Puntando il dito sul comune maggiormente colpevole di ciò che viene definito come un «disonore», gli avvocati associati ricordano i precedenti che hanno portato alla situazione attuale. «Da un anno a questa parte – si spiega nel comunicato – il comune di Avetrana non ha ancora risolto la problematica inerente il suo dipendente, Giuseppe Crisostomo; negli ultimi giorni del 2016 – prosegue - il sindaco Antonio Minò (di Avetrana, ndr), richiamava improvvisamente il dipendente presso l'Ufficio tecnico, rendendo inevitabile il ricorso al Tar da parte di Associazione Forense Messapica». La paralisi della giudicatura di pace fu scongiurata allora da una marcia indietro del sindaco Minò, il quale, prima ancora che il tribunale amministrativo si esprimesse sul ricorso presentato dall’Afm, concesse il distacco di 12 ore settimanali al proprio geometra che per otto mesi ha fatto il pendolare tra Avetrana e Manduria ricoprendo contemporaneamente le due funzioni di geometra e di addetto all’amministrazione della giustizia. Uno sforzo che ora il dipendente ha deciso di non sopportare più chiedendo una sua stabilizzazione in una delle due professioni (facendo intendere di preferire quella di cancelliere).

Anticipando i tempi, l’Associazione forense messapica, già lo scorso 4 ottobre, ha inviato una nota al commissario prefettizio di Manduria, Francesca Adelaide Garufi, esponendo le criticità e invitando l'Ente capofila (Manduria, appunto) ad adottare, nell'ambito del consorzio, ogni iniziativa utile a portare stabilità al Giudice di Pace. Il presidente Casto ha chiesto anche un incontro con la commissaria.

Nazareno Dinoi

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