«La commistione mafioso-imprenditoriale-politica inizia ad affacciarsi anche in questi territori. L’interesse delle organizzazioni criminali in diversi settori dell’economia quali la ristorazione, il commercio degli idrocarburi in frode e lo smaltimento illecito dei rifiuti e lo sviluppo di relazioni sempre più inquinate con esponenti delle pubbliche istituzioni».
E’ questo l’inquietante quadro della provincia di Taranto che la Direzione investigativa antimafia nazionale traccia nella relazione semestrale presentata al parlamento e relativa al secondo semestre del 2021.
La mafia nei comuni della provincia di Taranto (Relazione della Dia secondo semestre 2021)
In linea generale, tutti i comuni della provincia orientale subiscono l’influenza delle compagini di Lecce e Brindisi manifestando anche affinità nell’evoluzione dell’operatività criminale. La commistione mafioso-imprenditoriale-politica inizia ad affacciarsi anche in questi territori come evidenziato dell’operazione di polizia “Taros” del marzo 2021 che ha coinvolto alcuni appartenenti alla Giunta Comunale di Leporano. Lo stesso Procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris, ha in proposito osservato: “a fronte della persistenza del fenomeno mafioso nuovi orizzonti di attività appaiono dischiudersi per lo stesso atteso che le ultime indagini, seppur in fase di definitivo accertamento giudiziario, appaiono delineare l’interesse delle organizzazioni criminali in diversi settori dell’economia quali la ristorazione; il commercio degli idrocarburi in frode e lo smaltimento illecito dei rifiuti e lo sviluppo di relazioni sempre più relazioni inquinate con esponenti delle pubbliche istituzioni”.
Nel semestre in esame anche le consorterie criminali operanti nella provincia tarantina hanno continuato a ricavare i maggiori giovamenti economici principalmente dal traffico delle sostanze stupefacenti. Sotto questo profilo nel comune di Sava (TA) e in quelli limitrofi l’operazione “Cars & Drugs” condotta dalla Polizia di Stato di Stato ha consentito di sgominare un’organizzazione attiva nello spaccio di cocaina, eroina, hashish e droga sintetica in pillole. La gestione dello spaccio a conduzione familiare era condotta da una donna e dai suoi due figli.
Nei Comuni di Massafra, Palagiano e Statte il traffico di sostanze stupefacenti è attestato dagli esiti investigativi dell’indagine “The Transporter” condotta dai Carabinieri il 7 ottobre 2021 la quale ha disvelato un sistema ben collaudato di trasporto di droga con una fitta rete di pusher. Le indagini hanno consentito così di disarticolare diverse cellule di spacciatori specializzati anche nel recupero dei debiti non saldati da clienti ‘insolventi’ con metodi violenti e minacce di morte.
Nel contesto territoriale provinciale si riscontra la cristallizzata presenza di alcuni elementi criminali che dimostrano in modo particolare aspirazioni imprenditoriali finalizzate all’infiltrazione nel tessuto economico e sociale. L’area geografica dei comuni del versante nord-occidentale che insistono sulla Terra delle Gravine vede la supremazia criminale dei sodalizi
Locorotondo e Caporosso-Putignano mentre quella del versante sud-orientale la presenza egemonica dei Cagnazzo con epicentro a Lizzano in accordo con i citati Locorotondo.
I comuni ad ovest della provincia di Taranto sono caratterizzati invece da una forte presenza dell’imprenditoria agricola e da investimenti nelle produzioni biologiche che continuano ad essere preda di furti di merci, mezzi ed animali, nonché vittime di danneggiamenti di culture, furti di rame e pannelli fotovoltaici. In tali territori inoltre maggiormente presente è il triste fenomeno del “caporalato”, costantemente monitorato e contrastato da task force dedicate. In tutto il circondario jonico l’assenza di controllo del territorio da parte dei sodalizi “storici” determina il proliferare di eventi delittuosi come aggressioni e ferimenti anche da parte di pregiudicati di bassa leva che comunque mettono in evidenza la facile disponibilità di armi e l’indole violenta. Anche nel semestre di riferimento i reati contro il patrimonio fra cui principalmente le estorsioni e l’usura restano molto diffusi. Proprio riguardo a quest’ultima essa trova terreno facile alimentandosi dal complessivo quadro socio-economico del capoluogo che restituisce l’immagine di una città e della sua provincia sempre più gravemente segnate dalle vicende connesse con l’operatività dell’impianto siderurgico ex Ilva.
Con riferimento alle vicende del complesso industriale il Procuratore della Repubblica di Taranto, Maurizio Carbone, in occasione della Commissione Regionale di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia tenutasi il 25 ottobre 2021 ha fatto presente che “con la Prefettura tarantina si è organizzata una rete di scambio di informazioni per prevenire potenziali interferenze sui prossimi finanziamenti”. Numerosi in tutta la provincia i danneggiamenti che vedono come soggetti passivi del reato persone legate al mondo della politica ma anche dell’imprenditoria ed in quest’ultimo caso le intimidazioni potrebbero sottendere ad una più o meno chiaramente espressa volontà di utilizzazione diretta o indiretta di mezzi o tecniche non conformi ai principi della concorrenza leale ovvero ad una ben più marcata logica estorsiva.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.