
A luglio dello scorso anno l’allora comandante della polizia municipale di Manduria, Teodoro Nigro, ravvisò dei presunti abusi edilizi nei lavori del depuratore inviando tutto alla Procura della Repubblica di Taranto per le indagini del caso.
E’ questo l’asso nella manica che tireranno fuori i consiglieri del gruppo Gea firmatari delle osservazioni contrarie alla variante che cambia la destinazione d’uso dei sei ettari in contrada Masseria Marina che la maggioranza ha donato ad Aqp per le trincee drenanti.
L’Acquedotto pugliese avrebbe commesso degli abusi edilizi nei lavori di scavo per la condotta che unirà il vecchio depuratore manduriano con il nuovo consortile di Manduria e Sava, in fase di ultimazione nella zona marina di Specchiarica. A scoprirlo a giugno del 2022, sollecitato dal gruppo consiliare di minoranza, Gea, sarebbero stati gli agenti della polizia municipale della città messapica. A rivelarlo oggi è lo stesso gruppo di opposizione che ha inserito l’inedita e, se accertata, grave circostanza, nelle osservazioni alla delibera di variante al piano urbanistico che ha modificato la destinazione d’uso dei sei ettari in contrada Masseria Marina che il comune ha donato ad Aqp per realizzare lo scarico al suolo dove confluiranno i reflui del depuratore.
«In data 11 luglio 2022 – si legge nel documento depositato agli atti del prossimo Consiglio comunale che dovrà ratificare la definitiva variante urbanistica -, l'allora comandante di polizia locale, Teodoro Nigro, ha effettuato un sopralluogo congiunto con Aqp e l'impresa Putignano & Figli (aggiudicataria della gara d’appalto, ndr), sulle aree indicate, riscontrando quanto segnalato nell'esposto e trasmettendo tutto in Procura, chiedendo inoltre supporto al responsabile dell’Ufficio tecnico del comune per quanto di competenza, al fine di formulare il riscontro definitivo da inviare agli scriventi».
A che punto sia l’inchiesta che la Procura avrà sicuramente avviato come atto dovuto, non è dato sapere. È certo, invece, perché lo scrivono i consiglieri del gruppo Gea sempre nelle loro osservazioni, che l’ufficio tecnico comunale chiamato in causa non ha dato risposta alla loro istanza. «Ad oggi – si legge - non è stata fornita evidenza alcuna da parte degli uffici coinvolti, circa l'esistenza della documentazione necessaria per legge al fine di dimostrare la regolarità di quanto realizzato sulle aree di proprietà privata».
I consiglieri Gea già a maggio dello scorso anno si erano insospettiti per la presenza di lavori di scavo su terreni privati dove non risultavano pratiche di esproprio. Interpellato il responsabile tecnico, questi rispose affermando di non essere a conoscenza di interventi su terreni privati e di non aver comunque rilasciato «alcun tipo di autorizzazione» simile. Da qui l’esposto ai vigili urbani e da questi alla Procura della Repubblica di Taranto.
Sarà questo un punto determinante nelle mani del gruppo di minoranza per convincere il sindaco e la maggioranza che lo sostiene a rivedere la variante che ha dato il via agli scavi delle trincee drenanti. Di questo si discuterà nella prossima seduta consiliare.
Intanto ad opporsi alle ruspe già in funzione, è la cantante e attrice Romina Power che ieri ha diffuso un nuovo video appello per sostenere un nuovo ricorso al tribunale amministrativo che annulli tutti gli atti autorizzativi dell’opera idrica già concessi ad Aqp dalla Regione Puglia. «Un progetto scellerato – lo definisce l’artista già paladina dell’ambiente di questo versante della Puglia ionica –, che nasce su un’area dove nidificano i fenicotteri rosa». Nel video la salentina d’adozione rinnova il suo amore per questa terra. «Negli anni Sessanta, questo era un paradiso e i miei colleghi mi chiamavano pazza perché avevo deciso di trasferirmi qui, ora stanno rovinando tutto».
Nazareno Dinoi
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3 commenti
Pietro
ven 24 marzo 18:05 rispondi a PietroCerto che andando in fondo, ne escono di scheletri nell'armadio! E chissà che cos'altro c'è che non sappiamo. Questa vicenda del disastroso e assurdo depuratore, è diventata un incubo! Spudorati!
Gregorio
ven 24 marzo 14:21 rispondi a GregorioLeggendo l’articolo, la domanda nasce spontanea:-“ Come mai , l’allora comandante della polizia municipale di Manduria, Teodoro Nigro, ravvisò dei presunti abusi edilizi nei lavori del depuratore , mentre l’attuale comandante , il tenente colonnello ( fra poco Generale ) dai super poteri NON HA MAI VISTO NIENTE!!
Lorenzo
ven 24 marzo 08:16 rispondi a LorenzoBene, cercate anche il rapporto della Locale e forse anche dei Vvf dove palesemente, da anni, verrebbe indicata la precarietà del ponte sul Fiume Chidro. Non basta un'ordinanza sindacale che ne vieta la balneazione in prossimità della foce. A mio avviso se, veramente il ponte è pericoloso, va indicato con cartellonistica apposita e chiuso ai peones mordi e fuggi in attesa di renderlo statisticamente fruibile. O no? Altro che bloccare la viabilità solo quando bisogna registrare i video musicali. 😜 Opinioni