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Da un particolare un artista e la sua musica
Da un particolare un artista e la sua musica | © n.c.La vincitrice di questa settimana del concorso “
La musica da scoprire” è
Federica Perrucci che ha inviato la risposta corretta l'
11 aprile alle
13.00 esatte. Complimenti Federica! Potrai godere del tuo premio, caffè e cornetto per due, al
bar Trilogy sul viale Aldo Moro.
L' album da indovinare era
“Le dimensioni del mio caos” del conterraneo
Caparezza. INFORMAZIONI SULL'ARTISTA Michele Salvemini, in arte Caparezza, è un cantautore, produttore e rapper originario di Molfetta. Inizia la sua carriera con il nome “Mikimix” e, dopo una breve parentesi televisiva, esordisce al festival di Castrocaro per poi sbarcare a Sanremo Giovani del '95. Seguono altre due partecipazioni nella stessa categoria per poi accedere tra le “Nuove proposte” nel 1997. Il suo primo album con il nome Caparezza è “'?!” del 2000. Seguono “Verità supposte” del 2003, “Habemus Capa” del 2006, “Le dimensioni del mio caos” del 2008, “Il sogno eretico” del 2011 e il più recente (2014) “Museica”.
INFORMAZIONI SULL'ALBUM “Le dimensioni del mio caos” ha visto la partecipazione di numerosi doppiatori che prestano la voce ai protagonisti e dei Ministri in “Ulisse”. Caparezza definisce l'album un “fotoromanzo sonoro” perché al suo interno è narrata una storia. I protagonisti della storia sono: Caparezza (un artista che NON fuma canne), Ilaria (un Hippie del 1968 che si ritrova negli anni 2000 a causa di un varco temporale), Luigi delle Bicocche (un operaio precario) e il Bonobo (una scimmia dal carattere gioioso e disinibito). Il 15 marzo 2009 nasce un'edizione speciale con un dvd intitolato “Tour del caos” contenente il concerto di Milano del 7 Marzo, i videoclip e l'esibizione al concerto del 1° Maggio dello stesso anno.
LE MIE CONSIDERAZIONI SULL'ALBUM E SULL'ARTISTA Non ci sono dubbi: Caparezza è un genio! Il fatto che sia a tutti gli effetti un rapper diventa, per chi come me non ama il genere, un dettaglio trascurabile.
Me ne sono accorta quando mi sono ritrovata a sghignazzare mentre ascoltavo le sue canzoni. I suoi album sono dei rari esempi di “musica che unisce”. Sì, perché a un concerto di Caparezza ci puoi trovare chiunque: chi (appunto) non ascolta il rap, chi preferisce il rock o il metal e chi ritrova nei suoi testi l'urlo di ribellione che cercava. In “Le dimensioni del mio caos”, Caparezza è il protagonista di una vera e propria storia: dal 1968 Ilaria, una ragazza che si lascia facilmente influenzare dalle mode e dalla società, viene catapultata nel nostro decennio a causa di un varco temporale. Caparezza si innamora di lei che però decide di sposare Carneade del Fronte dell'uomo Qualcuno, un partito che, con lo scopo di vincere le elezioni, progetta e costruisce uno spazioporto di dubbia utilità dal quale far partire degli shuttle per trasportare nello spazio tutti gli scarti dell'umanità perché tanto... “meglio! Così staremo più larghi!”. Tra gli operai del cantiere conosce Luigi Delle Bicocche, l'eroe moderno costretto a lavorare in condizioni precarie e a risparmiare al massimo per arrivare alla fine del mese. Caparezza è ritenuto troppo rivoluzionario quindi viene arrestato e condannato ai lavori forzati mentre Carneade vince le elezioni. La trama è semplice, Caparezza riassume tutti i temi sociali che riguardano l'Italia e la sua Puglia che è, sì meravigliosa, ma anche piena di ombre sulle quali getta un potente faro di attenzione. * Impossibile non riconoscere in quello spazioporto la piaga TAV, il supplizio (l’illogico-incomprensibile-l’inutile???) del ponte sullo stretto di Messina tutto il pacchetto di opere senza senso tra cui, perché no, l'odiato progetto di quello che dovrebbe essere il “nostro” depuratore. “Vieni a ballare in Puglia” ha una base musicale tipica delle tarantelle ma non si parla certo di tradizione e folclore bensì delle “morti bianche”. La parola morire, infatti, in questo caso viene sostituita da ballare. Anche a causa della versione del brano che vede la collaborazione di Albano, è erroneamente considerata un omaggio alla Puglia, idea che ha sempre cercato di contrastare sottolineando quanto sia facile che una canzone diventi un tormentone estivo e che il testo venga frainteso se non travisato. Dell'indifferenza delle nuove generazioni nei confronti della storia e del rischio di revisionismo si parla in “Pimpami la storia”, titolo che nasce dallo slang inglese “to pimp” ovvero “modificare / personalizzare”. “Eroe. Storia di Luigi delle Bicocche” è un brano più serio: il disagio e la disperazione dell'eroe moderno sono chiari e palpabili. Luigi è tentato dal gioco d'azzardo ma abbastanza lucido da frenare l'istinto di perdere in una macchinetta tutto quello che potrebbe aiutare la sua famiglia. “..né l'Uomo ragno né Rocky, né Rambo né affini farebbero ciò che faccio per i miei bambini!”. Da perfetto comico musicale, tra citazioni di videogiochi e fumetti, e altre su programmi tv e pubblicità, la simpatia prende il sopravvento anche se, alla fine, i temi rimangono scottanti. Michele Salvemini è uno scultore che modella le parole a suo piacimento, fino a ottenere un insieme di frasi abilissime alla “scusate il gioco di parole!”.
Ed ecco il nuovo dettaglio estrapolato dalla copertina di questa settimana. I lettori hanno una settimana di tempo per indovinare il titolo dell’album e l’autore o gli autori ma ricordiamo che solo il primo a dare la risposta esatta sarà l’effettivo vincitore. Le risposte andranno inviate a
[email protected] scrivendo nell’oggetto “
scopri l’album” oppure nei commenti di questa pagina o ancora sul profilo Facebook de La Voce di Manduria.
Stella Vitale
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