Venerdì, 3 Maggio 2024

Giudiziaria

La Cassazione ha confermato la condanna dell’imprenditore Erminio Vitillo

Condanna definitiva per l’ex gestore della Pessima

Giustizia Giustizia | © La Voce di Manduria

La Cassazione ha confermato la condanna dell’imprenditore Erminio Vitillo e dell’ex presidente del consiglio del comune di Larino, provincia di Campobasso, Demetrio Di Fonzio, imputati per turbata libertà degli incanti nella gara della Fiera Pessima del 2012. I supremi giudici hanno ridotto la pena di un anno e quindici giorni di carcere per l’amministratore lasciando invariata quella di Vitillo pari ad un anno.Nelle rispettive qualità di presidente del Consiglio comunale di Larino e di vice presidente della cooperativa sociale Uni.Com.M, gli imputati avevano falsamente attestato il possesso dei requisiti che abilitavano l’impresa a partecipare alla gara per l’aggiudicazione dell’allestimento della Fiera di Manduria, requisiti rivelatisi insussistenti poiché la cooperativa aveva allestito per conto del Comune di Larino manifestazioni di ben minore estensione dell’area espositiva rispetto ai parametri richiesti nel bando del Comune di Manduria e che rimandavano al possesso di una specifica esperienza professionale comprendete, tra l’altro, la progettazione, realizzazione e gestione di almeno tre manifestazioni fieristiche con superficie coperta non inferiore ai 10.000 metri quadrati. Per mezzo del difensore, gli imputati, avevano impugnato la condanna di secondo grado sostenendo che le manifestazioni allestite per conto del Comune di Larino (Mostra degli Antichi Mestieri e Fiera di Larino), costituivano un unico evento sicché sulla estensione di tale complessiva manifestazione andava individuata la specifica esperienza professionale maturata dalla cooperativa Uni.Com.M.

Per i giudici di Cassazione i ricorsi sono inammissibili perché costituiscono la mera riedizione dei motivi di appello, compiutamente valutati dai giudici tarantini con la sentenza di primo grado. Oltre alla pena definitiva, i due imputati sono stati condannati a pagare le spese di giudizio.

Per gli stessi reati rischiano il processo anche i gestori delle successive edizioni della campionaria manduriana nei confronti dei quali il comune di Manduria si è costituito parte civile.

N.D.

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