Non si può polemizzare su quanto accaduto ai turisti baresi, però, sicuramente, un turismo fondato sul "fai da te", oggi è anacronistico. Immaginare di continuare su questa strada, lasciando che tutti possano fare tutto, senza un minimo di controllo sulla regolamentazione e la mancanza di qualifiche per chi si accinge ad occuparsi di imprenditoria turistica, sarebbe la morte per il turismo a Manduria. Nel tempo, abbiamo permesso di tutto sul nostro territorio, ma i tempi sono cambiati, non basta più un letto e una lampadina, tanto, il mare è lì, e dopo? Il nulla. No, l'improvvisazione non è turismo. L'interazione è turismo. A partire dal conoscere e saper informare, saper accogliere, saper tollerare, agendo con responsabilità e senso civico. Peculiarità, che fanno fatica a prendere piede in questa Città, dove il semplice vivere civilmente è un ardua impresa. E se questo, già succede tra noi cittadini, quale può essere il biglietto da visita per chi non ci conosce e non conosce il nostro territorio? Manduria, potrebbe vivere di solo turismo per le tante ricchezze archeologiche, culturali, folkloristiche, naturalistiche e gastronomiche. Ma servono uomini e donne intelligenti, che sappiamo valorizzare il nostro territorio, realizzando progetti e programmi coinvolgendo tutti gli esercenti, come una grande squadra. Una squadra vincente, e non divisa da sterili invidie e arrivismo, da inviti pubblicitari dall'odor di mosto dentro recinti chiusi. Oggi, il turismo, resta l'unica impresa lavorativa che coinvolge direttamente e indirettamente tutta una Città, la rende viva e prosperosa. È così che ci si sente orgogliosi di essere Manduriani e non cercando un capro espiatorio in un turista barese.
Fernando Maria Maurizio Potenza
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1 commento
Lucia Gentile
gio 30 luglio 2020 05:49 rispondi a Lucia GentileIl signor Potenza ha capito benissimo e io spero che si realizzi al più presto quanto da lui descrito, anche se ciò comporta un grande lavoro a livello culturale. Manca infatti una cultura dell'accoglienza turistica!!!!!!