Domenica, 1 Giugno 2025

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Cos’è il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti

Il problema della tracciabilità dei rifiuti e “il caso” Manduria

Agostino Capogrosso Agostino Capogrosso

L'Italia lotta da troppo tempo con la piaga della gestione illecita dei rifiuti: ecomafie, traffici illegali e scarichi incontrollati deturpano l’ambiente mettendo a rischio la salute dei cittadini. Le discariche, spesso presentate come soluzioni inevitabili, rappresentano un'eredità pesante per le future generazioni, in netto contrasto con la gerarchia europea dei rifiuti che pone invece prevenzione, riuso e riciclo, come priorità assolute.

In questo scenario, si inserisce il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI), in vigore dal 13 febbraio scorso. Un segnale forte della volontà di invertire la rotta.

Questo sistema digitale mira a rivoluzionare il monitoraggio dell'intero ciclo di vita dei rifiuti, coinvolgendo tutti gli attori della filiera, dal produttore al trasportatore, intermediario, impianti di smaltimento e recupero, ovvero migliaia di imprese, grandi e piccole, anche del nostro territorio, per le quali, una corretta implementazione del Sistema potrebbe portare a maggiore trasparenza, efficienza e conformità normativa, riducendo peraltro rischi legali e reputazionali.

Il percorso verso la piena operatività è impegnativo e lungo, e alcune interpretazioni normative appaiono ancora in evoluzione, generando incertezza. In prospettiva futura, tecnologie come l'intelligenza artificiale potrebbero ulteriormente rafforzare l'efficacia di sistemi digitali di tracciabilità come questo. Tuttavia,le esperienze internazionali mostrano che il successo dipenderàfortemente dalla rigorosità dell'implementazione e dalla severità dei controlli.

Resta quindi la domanda se questa ambiziosa riforma, potrà effettivamente tradursi in una vittoria contro talune pratichepervasive, o se il suo avvento invece, potrebbe paradossalmente favorire forme di smaltimento illecito meno tracciabili.

Prendiamo il caso di Manduria. Questo territorio, con i suoi abitanti, è una ferita aperta, martoriata da discariche e impianti ad elevato impatto ambientale, e dove un cambiamento radicale è ormai improrogabile. Per la nostra comunità, una corretta e rigorosa applicazione del sistema da parte delle imprese, potrebbe significare non solo maggiore trasparenza sul ciclo di vita dei rifiuti, ma anche un deterrente più efficace contro gli illeciti, contribuendo a proteggere salute e ambiente da pratiche dannose.

E’ indubbiamente un primo passo nella sfida di risanare un sistema profondamente segnato da illegalità e abusi. Ma accanto all'impegno delle istituzioni, una funzione cruciale devono continuare a svolgerla i cittadini, con sempre maggiore consapevolezza, e nel ruolo di “sentinelle attive” del proprioterritorio!

“Il mondo è un prestito che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successiva”. Le parole di Papa Francesco, la cui saggezza ci guida ancora, ci spingono, come società e come singoli individui, a considerare seriamente l'eredità ambientale che stiamo lasciando.

Come cittadino, prima che come tecnico, auspico un futuro in cui la gestione dei rifiuti si allinei pienamente ai principi comunitari, trasformando prevenzione e recupero da aspirazioni a prassi consolidate e riducendo drasticamente il ricorso allo smaltimento tal quale, la cui ancora elevata diffusione, grava pesantemente sulla situazione della nostra Cittadina e dell’intera Regione Puglia.

Agostino Capogrosso

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2 commenti

  • Gregorio
    oggi, dom 1 giugno 09:04 rispondi a Gregorio

    Il tuo discorso va bene ma.. in conclusione Manduria come sta messa ? Al controllo, oltre al peso, mittente, tipo,… per essere conformi, su ogni collo contenente rifiuti pericolosi devono essere apposte le seguenti etichette: Etichetta CLP. Codice C.E.R. Etichetta “R” (nel caso il codice C.E.R sia seguito dal simbolo *) Numero ONU preceduto dalle lettere “UN” Etichette di pericolo conformi alla normativa ADR…….ma , tutto questo, il Sindaco e Manduriambiente sono al corrente ⚡️⚡️⚡️⚡️???

  • Lorenzo Libertà per la Marina
    sab 31 maggio 08:00 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

    Gentilissimo sig. Agostino, dopo essere salito sull' altare dei teorici ben pensanti, torni con i piedi per terra e riponga l' aureola e le ali nell' armadio. Da buon tecnico/politico datato, si faccia un giro alla Marina nelle centinaia di discariche abusive di rifiuti speciali sparse ovunque. Oppure faccia gli ultimi 500 mt della vecchia strada Manduria/Avetrana e butti l' occhio. Poi se per caso si domandasse di come mai la raccolta differenziata a Manduria e in provincia è a % ridicole, forse da politico anche lei qualcosa ha da farsi perdonare perché dove non c'è cultura sui rifiuti il " lupi" del business dei rifiuti trovano via libera 😜 Opinioni

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