Giovedì, 19 Marzo. San Giuseppe e soprattutto la Festa del Papà. Chiedo scusa se in questi ultimi giorni, questo Diario di Bordo, non è stato aggiornato. Perchè, non sono giorni facili, l'umore non è proprio dei migliori, ed il pensiero ricorrente è sempre il solito: Quando finirà tutto questo? Ho voluto raccontare queste giornate complicate con la mia rubrica, per fare la mia parte nel mio piccolo, ma mi chiedo anche se serva veramente a qualcosa, se la mia capacità di scrivere sia utile in questo momento. Ci si sente impotenti e impreparati, di fronte a tutto questo. E come scrivevo in un post sul mio Facebook ieri pomeriggio si è anche spaventati. Ma non per il Virus, in sé per sé. Lo spavento più grande, è che la gente alla fine non imparerà nulla da questa situazione di emergenza. Ed un altro aspetto non secondario che viene fuori da questo tsunami, è la solitudine. Che quando la cerchi, può essere piacevole.
Ma quando viene imposta, diventa una prigione. Una prigione, dal quale non si evade così facilmente. E che si prolungherà ancora per un altro po' di tempo. Riusciremo a vedere la luce in fondo al tunnel? Come si dice in questi casi... Bisogna avere pazienza, ma fino a quando? Sono parecchio pessimista, sapete? Per alcuni sembra tutto facile, sembra una barzelletta o un gioco. Magari fosse così... alla fine si riderebbe, ma qui invece si piange soltanto. Scusate, ma sono molto abbattuto. Passano i giorni, ma non vedo spiragli di speranza, del resto io non sono il Papa che ha chiesto al Signore di fermare il Virus con la sua mano. Bastasse questo, si tratterebbe di un grande superpotere. Lo so... con questo scritto non sono stato in grado di infondere coraggio, ma proprio non ce la faccio. Servirebbe uno di quei momenti che ti alleggerisce di tutto il peso di questo periodo. Ma che fai? Dove vai? Chi incontri? Nessuno.
Sia ben chiaro non sto minimizzando la situazione e non mi sto lamentando di questo periodo, sono soltanto diventato insofferente per tutta una serie di altri motivi che non sto qui a spiegare adesso, farlo porterebbe via troppo tempo. Una serie di motivi, che si sommano a questo periodo pessimo. Cercate di comprendere e non giudicate. Volevo solo far presente che anche un ragazzo come me che non ha mai impegni nei periodi cosiddetti normali, soffre un bel po'. Tutto qui... ho una grandissima pazienza, ma sta vacillando pericolosamente. Penso... di non dire una bestemmia o fare un torto a qualcuno confidando quelli che sono i miei pensieri. Questa è la mia quarantena, che non è cominciata certo ora. Per voi, è molto pesante stare a casa in questo periodo. Io, ormai lo sono da un bel po' di anni, invece. Voi, vi lamentate di non poter fare quello che avete sempre fatto. Io, quello che voi fate sempre, non l'ho mai potuto fare già da prima. Quindi, chi sta messo peggio? Claudio Rimoli
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