Lunedì, 30 Giugno 2025

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Canile sanitario e business

Canile sanitario e business Canile sanitario e business | © n.c.

E’ vero, c’è scarso interesse di alcuni animalisti locali a gestire il canile sanitario di Manduria. Le signore che si professano animaliste e qualche ominicchio manduriano non hanno nessun interesse ad occuparsi di una struttura pubblica per il benessere animale ma semmai ad usarla con il bene placido di istituzioni atte al controllo.

Premetto che fino a oggi anche dirigenti al controllo della cosa pubblica sono stati assenti, facendosi infinocchiare dalla Asl veterinaria di Manduria . Sono convinto che l’ingegnere Claudio Ferretti, dirigente dell’Utc a cui auguro buon lavoro, responsabile all’ecologia di cui fa parte il canile sanitario, sia persona più attenta e presente nella cosa pubblica. Un mese fa ho fatto richiesta al comune per avere copia delle fatture emesse dalla associazione che attualmente gestisce il canile sanitario comunale per vedere il traffico in entrata e in uscita di tante povere vite. Ebbene, il canile “ha la disponibilità di 10 posti”, così recitava l’affidamento vecchio e così prevede la nuova gara.

Eppure, dai documenti e fatture di cui ho avuto copia, emerge che mai ci sono stati 10 cani ma il loro numero è stato sempre oltre quel limite fino a raggiungere picchi allucinanti di 25 unità detenuti in spazi che ne dovrebbero tenere circa un terzo. Questo si traduce in maltrattamento animale che è punico dal codice penale. L’Asl veterinaria di Manduria, mi chiedo, come fa a giustificare questi numeri? Non certo con l’emergenza di cui in Italia ci si lava la bocca per nascondere tante malefatte. Chiudo e aggiungo che L’Asl veterinaria dovrebbe vigilare sul rispetto della legge 281/90 secondo la quale “ogni città deve avere il proprio canile sanitario di prima accoglienza. Invece cosa accade? Che sotto la maschera dell’emergenza si autorizzino accalappiamenti di cani nei paesi limitrofi che vengono poi portati nel canile di Manduria. Da dove, magari, dopo essere stati sterilizzati, partono felici verso la Germania, Svizzera, Austria e ora anche in Francia. Chiaramente tutto questo non per una sana e nobile causa, ma per tanti, tanti soldi di ritorno.

Walter Tarantino

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