Manduria si fa sentire anche dall’estero. È infatti uscito oggi il singolo del rapper Gosen, al secolo Riccardo Caniglia, classe ‘93 e manduriano doc trasferitosi ad Amsterdam prima, e a Lione poi. «Questo è un pezzo sporco – precisa l’artista –, che non punta né al tecnicismo perfetto né ad essere una hit»: Gosen infatti vuole esprimersi senza mezzi termini, con la sua voce roca e graffiata, ed esprimendo concetti irriverenti e spesso scomodi, tipico di chi ha dedicato interamente la sua vita al rap e all’hip hop. Fin da subito si affaccia infatti al mondo del rap underground locale, fino all’esperienza all’estero.
Un pezzo profondo e introspettivo, un modus operandi tipico dell’artista manduriano, scritto e prodotto in un periodo particolare come quello del lockdown. E Gosen lo sente il peso dello stop forzato, delle limitazioni, delle occasioni perse (“Sto spiegando le vele – ma le sfide della vita mi stanno togliendo il sangue dalle mie vene”, dice nel pezzo, ndr). Un periodo caratterizzato da momenti sicuramente molto difficili: «il videoclip è stato girato in un periodo in cui il mondo era fermo, eravamo chiusi in casa con limitazioni e vedevamo amici e parenti andarsene via, gente perdere il lavoro – spiega nel suo lancio del singolo –; io ho avuto la fortuna di continuare a vivere decentemente ma qualcuno mi ha lasciato ed è a loro che dedico questo pezzo».
Una canzone che il rapper manduriano dedica anche alle sue origini, alla sua Manduria e al suo quartiere che lo ha cresciuto: «Dedico questo pezzo anche ai miei amici lontani ma che sono cresciuti con me tra quei palazzi, tirando i calci allo stesso pallone – confessa l’artista – col sogno un giorno di avere una via d'uscita, una speranza o una possibilità».
Il singolo farà da apripista per la prossima uscita del nuovo album, già disponibile sulle maggiori piattaforme digitali e prodotto grazie alla collaborazione con personalità cardine della scena rap underground, come TrashGxd888 (produttore milanese ma molto attivo in Olanda, ndr).
Il videoclip (prodotto da Wade, ndr) è disponibile su Youtube e in calce all’articolo.
Antonio Dinoi
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