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La difesa dell’assessora: nessun ritardo sull’ordinanza. Dubbi sull'origine dell'inquinamento

Ketty Perrone Ketty Perrone | © La Voce di Manduria

L’assessora all’Ambiente del comune di Manduria, Ketty Perrone, affida a Facebook la difesa di chi accusa i ritardi dell’amministrazione di cui fa parte nell’emettere l’ordinanza di chiusura dei pozzi perché ritenuti inquinati da sostanze chimiche tossiche la cui origine, secondo l’Arpa e secondo il sindaco che firma l’ordinanza, sarebbe la discarica «Manduriambiente». Tanto che nella stessa ordinanza si ordina alla società «Manduriambiente Spa» «di effettuare, entro e non oltre 30 giorni a proprie cure e spese, ulteriori serie di indagini congiuntamente ad Arpa Puglia Dap Taranto, per verificare l’attuale concentrazione degli inquinanti rilevati».

L’assessora ripercorre le fasi della pratica per «contrastare affermazioni prive di alcuna conoscenza dei fatti e soprattutto sfornite della benché minima prova di quanto asserito». Da tener presente che le accuse si riferiscono al tempo intercorso tra la notizia dell’inquinamento appresa il 22 dicembre 2020 e l’emissione dell’ordinanza avvenuta il 23 aprile, quattro mesi doto.
Ed ecco, riassunti, i vari passaggi della delicata vicenda elencati dall’assessora Perrone.

«Pochi giorni prima di Natale sono giunti all’attenzione degli Uffici comunali esiti di prelievi effettuati nel settembre 2019 e nel giugno 2020 che evidenziavano presenza di agenti inquinanti. Immediatamente l’amministrazione ha contattato la ASL per capire innanzi tutto l’entità del problema e se fossero necessarie ulteriori verifiche, atteso che i prelievi erano risalenti troppo indietro nel tempo. La ASL ha concluso che quelle analisi potevano non rispecchiare l’attuale situazione che nel frattempo poteva essere rientrata».
Durante lo svolgimento di tale attività vi sono state continue interlocuzioni e due videoconferenze in data 13 gennaio e 3 febbraio. Nella nota dell’assessore si scoprono poi dei passaggi non compresi nell’ordinanza. Tra questi un secondo prelievo di campioni di acqua dai pozzi il cui risultato, però, non viene comunicato dall’assessora. Arriviamo allora al 9 aprile quando ben 5 uffici di verifica e controllo (Dipartimento prevenzione, Sisp, Sian e Siav) «propongono al sindaco l’adozione di idonei provvedimento». Passano altre due settimane (necessarie, spiega l’assessora a individuare le particelle dei terreni interessati anche nelle province confinanti) e finalmente l’ordinanza viene firmata.
Ma non è tutto. Sempre dalla memoria dell’assessora all’ambiente, si apprende che l’origine dell’inquinamento della falda non è detto che sia la discarica Manduriambiente («gli agenti inquinanti sono stati rinvenuti in soli due pozzi spia, uno a monte ed uno a valle della discarica Manduriambiente e non in tutti i pozzi»), ma come causa o concausa «non possono escludersi sversamenti abusivi di lavorazioni industriali o artigianali».

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COMMENTA

12 commenti

  • Antonio Daggiano
    gio 29 aprile 2021 04:03 rispondi a Antonio Daggiano

    Come al solito quando si tratta di salvaguardare, ho proteggere il territorio di Manduria,e i suoi Cittadini sorgono sempre mille problematiche, e non si riesce mai a trovare il bandolo del gomitolo, forse abbiamo persone non in grado del compito che e stato loro affidato? grazie e scusate se non e di gradimento questo commento agli interessati.

  • Mario Fortunato
    gio 29 aprile 2021 08:15 rispondi a Mario Fortunato

    Ma possibile che non si riesca a capire che bisogna tutelare il territorio e l'ambiente? Perché da quello dipende la salute e la ricchezza di una zona che vive di turismo.. O vogliamo vivere come nelle città in Cina che le persone girano con le mascherine perché l'aria è irrespirabile??

  • Egidio Pertoso
    mar 27 aprile 2021 02:21 rispondi a Egidio Pertoso

    Ci vuol molto a mandare per doverosi controlli ed ispezioni chi di competenza, mettendo da parte il metodo ilviano passato gia' alla storia? Al privato avrebbero gia' corazzato le mutande per non inquinare. Impossibile credere che solo una parte della falda sia compromessa con un terreno facilmente permeabile di tipo carsico. Impossibile credere che, assente la fogna nella maggioranza dell' abitato, si faccia un uso eco dei propri liquami. Impossibile credere che la situazione è, o può essere, sotto controllo, quando già, meno di dieci anni fa, il nostro coraggioso Reno, aveva mostrato un servizio sul degrado di discariche ed ecoballe. Di balla in balla, così, Manduria sarà il paese dell' impossibilita' per i piu' e delle possibilita' di chi si sente forte e tutelato.

    • Mario Fortunato
      gio 29 aprile 2021 07:53 rispondi a Mario Fortunato

      Cosi la terra del Primitivo morirà, ed è un vero peccato, visto che oltre ad essere la patria di un vino eccellente, c'è anche un mare stupendo. Potrebbe essere un paradiso, altro che California! E invece rischiamo di comprometterla per sempre, come la terra dei fuochi..

  • giorgio sardelli
    mar 27 aprile 2021 12:31 rispondi a giorgio sardelli

    Assessora PERRONE se le cose sono come dice lei allora di DIMETTA perchè non può tenersi colpe che non ha , altrimenti non prenda più in giro i Manduriani specialmente quella fetta che ha avuto fiducia in lei e tutti gli altri della maggioranza, FATE UN PASSO INDIETRO E LASCIATE LE POLTRONE ( QUESTO DOVEVA ESSERE IL CAMBIAMENTO) ?

  • Lorenzo
    mar 27 aprile 2021 11:29 rispondi a Lorenzo

    Pensavo fosse vintage solo il sindaco. Mi devo ricredere. La vecchia mentalità Manduriana, quella del: festeggiamo il primo miliardo di vecchie lire, con una mega tavolata nella via..... È dura a morire, molto dura. Quando si governa, su tematiche importanti quale l'acqua, i rifiuti, i depuratori e la salute pubblica, bisogna essere competenti e non nascondere niente ai cittadini. Molto probabilmente l' ex Ilva non ha insegnato nulla. Quindi se non siete capaci, nulla di male se si va a raccogliere le olive, anzi nobilita l'essere umano e si libera il posto di comando. Opinione

  • tuonotreactor
    mar 27 aprile 2021 11:05 rispondi a tuonotreactor

    In una situazione del genere, è ingiustificabile un tempo così lungo per l'individuazione delle particelle e dei proprietari; i preposti e soprattutto le amministrazioni pubbliche hanno accesso on line ai dati catastali. Ma una cosa è forse sfuggita che nel raggio di terreno incriminato, insistono attività agricole (ortaggi regolarmente venduti ai mercati, uva e olive trasformati in vino e olio)! questa è l'azione primaria da fare.... individuare tali situazioni ed impedire il consumo di tali prodotti !!!!

  • cittadino
    mar 27 aprile 2021 08:45 rispondi a cittadino

    I latini con la loro saggezza "tranchant" avrebbero detto; excusatio non petita accusatio manifesta. magari sollecitata dai ricordi di un art. del codice penale ..il 452, molto chiaro in termini di salute pubblica

  • Antonio
    mar 27 aprile 2021 07:58 rispondi a Antonio

    Dare il premio per la rapidita(4mesi)da RECORD. (promossa)

  • Giorgio
    mar 27 aprile 2021 07:55 rispondi a Giorgio

    Solita storia Che schifo. Si palleggia

  • cittadino
    mar 27 aprile 2021 07:51 rispondi a cittadino

    Se non fosse una situazione drammatica, ci sarebbe da ridere per le ignobili scuse apportate a sostegno della propria inadeguatezza ed incompetenza(leggasi incapacità). Capisce l'assesdora che non ci si può permettere di tergiversare sulla salute dei cittsdini? Riesce a provare un po' di vergogna per ciò che ha detto? Davvero crede che la gente possa bersi così facilmente le sue fantasiose argomentazioni? Un consiglio, chieda scusa e si dimetta che il danno già arrecato non è poco.

  • Gregorio
    mar 27 aprile 2021 06:50 rispondi a Gregorio

    -“.....(«gli agenti inquinanti sono stati rinvenuti in soli due pozzi spia, uno a monte ed uno a valle.....” Cosa vuol dire..IN SOLI DUE POZZI SPIA ! . Allora? non siamo del tutto AVVELENATI?, cioè, con un fatto così grave,!?l’amministrazione ha aspettato 122 giorni per che cosa?? Che AUMENTASSERO il numero dei pozzi ? In certe situazioni l’amministrazione DEVE essere più CELERE!!!

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