
Tre operatori della farmacia interna all’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria sono risultati positivi al Covid. Il servizio è poi rimasto chiuso per consentire la sanificazione e le operazioni diagnostiche sugli altri operatori mandando in tilt il servizio di consegna dei farmaci a domicilio che partivano appunto dalla struttura. Consegna che viene tuttora effettuata dai volontari della Croce Rossa Italiana (Cri), vessati da critiche e attacchi ingiustificati considerata la portata ridotta delle loro responsabilità che si limitano all’esclusiva distribuzione dei farmaci.
Non è dato sapere l’entità della sospensione dell’attività della farmacia considerato che la notizia è trapelata grazie solo alla diffusione di una nota stampa della direttrice del dipartimento farmaceutico dell’Asl di Taranto, la dottoressa manduriana Rossella Moscogiuri, successiva alle segnalazioni del malfunzionamento della distribuzione dei farmaci. In assenza della nota di chiarimenti della dottoressa Moscogiuri, i cittadini manduriani - che già hanno subito la scelta dell’ospedale Covid - non avrebbero mai saputo quindi del piccolo focolaio scoppiato nella farmacia ospedaliera.
Tornando ai ritardi sulle consegne a domicilio, la Croce Rossa e i suoi volontari dunque centrano pochissimo. «L’apprensione dei cittadini di non accedere alle cure per la chiusura temporanea del servizio» ha creato «il fraintendimento sulla funzione volontaristica della Cri disponibile ad aiutare la Asl nelle consegne» sostiene la direttrice del dipartimento.
Nell’elencare i disagi causati, la dottoressa riporta la notizia dei tre dipendenti contagiati: «La farmacia ospedaliera di Manduria, è stata segnata dalla malattia contratta da tre operatori con conseguente chiusura per sanificazione e verifiche di tutto il resto del personale».
«Questi fattori – spiega la Moscogiuri - hanno provocato numerose chiamate al numero dell’Ente (Cri ndr) scambiato come il destinatario delle richieste e non come l’organismo deputato alla mera consegna a domicilio».
Gianpiero D’amicis
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2 commenti
pro copio
lun 7 dicembre 2020 02:48 rispondi a pro copioSe uno le cose non le sa, prima di parlare si informa. Non è peccato chiedere informazioni achi può fornirle. Mica dobbiamo sapere tutto di tutto. Gli ospedali in genere sono il primo luogo di diffusione di varie infezioni. Per questo bisogna sempre evitare di affollare le corsie, magari portandoci anche bambini. A maggior ragione se siamo in periodi di influenza stagionale e peggio di pandemia.Tutte cose che a me le ha spiegate il mio medico.
tarantino walter
sab 5 dicembre 2020 09:47 rispondi a tarantino waltersi parla tanto di evitare contatti e assemblamenti tra la popolazione e poi sentire che i focolai scoppiano all'interno degli ospedali è , davvero preoccupante e sconfortante , evidentemente le precauzioni comportamentali e di vestiario-mascherine non sono state prese sul serio , non faccio critica ma...constatazioni disarmanti