Lunedì, 30 Giugno 2025

Cronaca

Carichi di lavoro vicini alla grande terapia intensiva tarantina

La rianimazione del Giannuzzi a supporto del Moscati: grandi numeri e risultati

Rianimazione Manduria, gruppo Rianimazione Manduria, gruppo | © Google

In due settimane i numeri della rianimazione periferica del Marianna Giannuzzi di Manduria incidono con una media del 50% rispetto al carico di lavoro della più grande terapia intensiva del San Giuseppe Moscati di Taranto (ospedale di riferimento Covid della Asl ionica) che sfoga sul piccolo ma efficiente servizio periferico le crescenti pressioni dovute alla gravità dei casi che si registrano in questa seconda ondata pandemica. Dal giorno della sua riconversione a terapia intensiva per pazienti Covid, Il solido reparto satellite della città Messapica affidato nelle mani dei giovani rianimatori Elisa Erminio, Pasquale Marangiolo, Mauro Spennati e Gianfranco Fusco, viaggia sul tutto pieno occupando stabilmente dal 15 novembre i cinque posti letto assegnati (l’occupazione media della rianimazione Moscati è di dieci pazienti in cura). Una scommessa vinta, sinora, che trova conforto anche sulla bassissima mortalità ed elevato tasso di guarigione dei pazienti trattati. Un segnale significativo ancora più rilevante se si pensa alla particolarità dei pazienti trattati e alla velocità con cui lo speciale reparto inaugurato più di dieci anni fa ha dovuto cambiare caratteristiche e strutture dovendo fare i conti con una crisi pandemica che sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario regionale e nazionale.

La squadra degli infermieri è invece composta da Anna Maria Bofffoli, Marinella Piccirillo, Fabio Stranieri, Antonella Causio, Adele Gonzales, Valeria Emancipato, Carmen Mero, Silvia Ciccarese, Vito Surano, Ivan Pace, Alessia Antonaci, Francesca Buccoliero, Iole Giuliano, Sofia Strippoli, Barbara Barbaro e Anna Dell'Aglio. In questo difficile periodo li supportano tutti gli infermieri della sala operatoria che danno il loro valido contributo integrandosi nei turni. Fondamentale infine il supporto del personale Oss e tecnico.

Tornando ai numeri su base provinciale, anche ieri i pazienti Covid con sintomi più o meno gravi per cui hanno dovuto fare ricorso alle strutture ospedaliere superavano quelli del giorno precedente. Nella rilevazione delle 14, il totale dei contagiati ricoverati era 266 unità (250 24 ore prima).

L’ospedale «San Giuseppe Moscati» ospitava 64 pazienti così distribuiti: 28 nel reparto Malattie Infettive; 26 nella Pneumologia; 10 nel reparto di Rianimazione. Nella struttura ieri si sono registrati cinque decessi di cui non è stata comunicata l’età né il reparto dove erano in cura.

I ricoverati nei reparti dedicati del Marianna Giannuzzi di Manduria erano invece 56, cinque dei quali in Rianimazione.

Sempre alla stessa rilevazione l’ospedale «San Pio» di Castellaneta teneva in cura 27 pazienti affetti da Covid: 20 presso il reparto di Medicina e 7 in Cardiologia.

Erano 23 i pazienti ricoverati nei giorni precedenti per altre patologie presso l’ospedale «San Marco» di Grottaglie costantemente monitorati da personale sanitario del posto con la consulenza specialistica infettivologica.

Nel presidio ospedaliero della «Valle d’Itria» di Martina Franca, c’erano solo 10 pazienti ospedalizzati nei giorni precedenti per altre patologie e risultati positivi al Covid. Anche loro, posti in aree dedicate, sono monitorati da personale sanitario del presidio con la consulenza specialistica degli infettivologi del Moscati. Un altro decesso si è registrato a Martina.

La Casa di cura «Santa Rita» ospitava 29 pazienti affetti da Covid mentre il centro ospedaliero Militare di Taranto trattava 11 pazienti contagiati dal coronavirus. Infine nel presidio Covid post acuzie di Mottola c’erano ieri 46 pazienti in trattamento riabilitativo respiratorio post infezione.

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5 commenti

  • leonardo
    lun 30 novembre 2020 12:54 rispondi a leonardo

    NELLA SANITA' PUBBLICA DICONO CHE SONO SOMMERSI DAL LAVORO? NEL SETTORE PRIVATO è LA NORMALITA'. VI RINGRAZIAMO PRE IL VOSTRO IMPEGNO MA CARI OPERATORI U.S.L. LE BELLE BUSTE PAGA A FINE MESE BISOGNA PUR SUDARSELE.ALMENO UN PO' O NO??????

    • E.C
      mer 2 dicembre 2020 05:39 rispondi a E.C

      Quelle persone che lei,signor Leonardo,ha ,con superficialità,denigrato sono figli, padri di famiglia, mariti, che sempre, ma,soprattutto,in questo periodo,dedicano la loro vita ai pazienti affetti da Covid!!!! Sono persone che AMANO il loro lavoro e lo fanno con PASSIONE e alto senso di RESPONSABILITÀ!!!!! Sono persone che OGNI GIORNO mettono a rischio la loro vita e lottano per aiutare chi soffre,sta male o nn ce la fa!!!!!! Basta guardarsi intorno per rendersi conto della triste e preoccupante realtà che stiamo vivendo e dello STRESSANTE lavoro di tutti gli operatori sanitari sottoposti a turni massacranti ..ma ,evidentemente,lei vive fuori del tempo e dello spazio!!!!!!

    • Daniela D’ambrosio
      mar 1 dicembre 2020 07:01 rispondi a Daniela D’ambrosio

      Le conosce le buste paga deglutire operatori sanitari ? Non credo, visto la bestialità che ha detto!

    • CS
      lun 30 novembre 2020 05:20 rispondi a CS

      Sig Leonardo,ho riletto l'articolo più volte nella vana ricerca di una giustificazione al suo commento così poco edificante per chi legge e per l'argomento di cui l'articolo tratta, ma ad ogni fine lettura ho solo avuto ogni volta conferma della sua inadeguatezza. Nn sono medico, ma conosco bene il lavoro, i sacrifici ,i turni stressanti ,le rinunce, lo stress a cui sono sottoposti gli operatori sanitari ed in particolare i medici. È proprio così sicuro di avere la minima e concreta idea di quello che succede davvero nei reparti e negli ospedali PUBBLICI giorno e notte soprattutto mentre lei dorme sonni tranquilli? Si informi bene prima di commentare con considerazioni fuori luogo (e anche logica) che a fine mese anche la credibilità in quel che si fa o si dice bisogna sudarsela! E per un

  • Sd
    lun 30 novembre 2020 08:31 rispondi a Sd

    Questi numeri ci dicono chiaramente quanto sia importante il Giannuzzi non solo per la nostra ditta ma per tutta quanta la provincia. Tutto ció deve far capire alla Asl quanto meriti il nostro ospedale,alla faccia dei politici e dei loro insulsi tagli alla sanità.I miei personali complimenti e sentiti ringraziamenti a tutta l'équipe che fronteggia ogni giorno questa pandemia.

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