«Tutti tremano dentro Manduria adesso... tutti debbono tremare». Wamter Modeo è appena rientrato in auto dopo aver esploso ben 7 colpi di fucile sotto l'abitazione di Teresa Dimitri e Antonio Zanardelli. La coppia di coniugi, noti per la gestione di alcune piazze di spaccio della droga, non vogliono adeguarsi al diktat del clan che dopo la riunificazione dei diversi gruppi criminali ha imposto ai pusher di rifornirsi di droga esclusivamente dall'organizzazione di Manduria. Ma la coppia Dimitri-Zanzarelli continua a non rispettare quella regola e il clan reagisce con un avvertimento feroce il 17 settembre 2018. Modeo non sa che i poliziotti lo stanno intercettando e così i dialoghi che precedono e che seguono quell'attentato vengono registrati dalle microspie. In auto con Gregorio De Stratis (D), Modeo (M) spiega le attenzioni da tenere
«M: quando ce ne andiamo piano, piano, non sgommare e non fare niente
D: mah... ehh è normale
M: non ti muovere da dove mi lasci sai?
D: nooo! Che stai scherzando? ...
M: più perchè io devo spaa devo sparare tutti i colpi devo sparare io
D: che stai scherzando?
M: mi serve un poco di tempo.».
Una volta giunti sul posto, Modeo esce dall'auto ed esplode l'intero caricatore, poi rientrato nel veicolo commenta con De Stratis
«M: come se l'avessi davanti compà...
D: si, noo?
M: quelle parole che mi ha detto, Madonna mia...
D: no te l'ho detto, se avessi avuto la pistola in fronte l'avrei sparata, avrei dovuto dire: bomm un colpo ma tu la dovevi vedere tutta... pizza come si sono sentiti: buumm.
M: si? .. .
D: buumm ... buumm ... buumm ...
M: (ride) comunque Gre', io l'ho fatto fare... () io l'ho costruito comba' ... tre colpi era, otto colpi ora vanno».
ECCO IL VIDEO
«I tre attentati si legge nell'ordinanza di custodia cautelare - sono il frutto della strategia, finalizzata a regolamentare i confini del mercato della droga, così come volute ed imposto dal gruppo manduriano, il quale, aveva ritenuto necessario gestire, con modalità monopolistiche, il mercato degli stupefacenti, decisione contro la quale si era posizionata la coppia Dimitri- Zanzarelli, attiva nel mercato degli stupefacenti ma collegati con il gruppo oritano di Russo Fabrizio sia per ciò che afferiva le fasi di rifornimento della sostanza stupefacente sia per ciò che riguardava l'individuazione dei prezzi di vendita al dettaglio, profili sui quali il gruppo manduriano non accettava concorrenza». Uno sgarro che il clan non poteva accettare perché «sviliva, da una parte, il senso ed il contenuto dell'accordo sui quale si fondava la costituzione della cupola, minando la forza e la carica intimidatoria del clan, dall'altra, riduceva, enormemente, i profitti che il gruppo di comando intendeva realizzare».
Francecso Casula su Quotidiano
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