Lunedì, 30 Giugno 2025

Cronaca

Il protagonista di questi episodi violenti è stato, C.B.S., un senegalese 41 anni che vive da anni a Manduria

?Ai domiciliari aggredisce anche la madre e il fratello, in carcere 41enne violento

Polizia Polizia | © La Voce

Avrebbe prima danneggiato l’interno di un bar e minacciato la barista perchè le aveva chiesto di indossare la mascherina, il giorno dopo si è presentato in polizia dove la ragazza si era recata per denunciarlo e lì l’avrebbe aggredita sotto gli occhi degli agenti che lo hanno bloccato e arrestato ai domiciliari. L’altro ieri pomeriggio, infine, il protagonista di questi episodi violenti è stato, C.B.S., un senegalese 41 anni che vive da anni a Manduria, è stato nuovamente arrestato e questa volta rinchiuso in carcere con l’accusa di aver minacciato con un coltello sua madre e aggredito il fratello. L’extracomunitario è stato rinchiuso nel carcere di Taranto con l’accusa di minacce, violenza personale e lesioni, detenzione di arma da taglio, e resistenza a pubblico ufficiale.

L’uomo che si trovava in un forte stato di agitazione, durante i domiciliari aveva continuato a minacciare su Facebook la ragazza che aveva aggredito ed altri utenti del sociale che avevano commentato la notizia del suo arresto del giorno prima avvenuto nella sala d'attesa del commissariato di polizia della città Messapica dove la barista di 18 anni si era recata per denunciare le violenze verbali cui sarebbe stata vittima da parte dello stesso aggressore. ?Nella stanza d’ingresso del commissariato c'erano altre persone in attesa tra le quali un avvocato del posto che ha cercato di bloccare l'uomo originario del Senegal ma residente a Manduria. Immediato l'intervento delle forze dell'ordine presenti negli uffici che hanno bloccato l'uomo che si è scagliato anche contro gli agenti. Costretto alla calma, l'extracomunitario è stato arrestato in flagranza di reato per lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.

La diciottenne e il suo accompagnatore sono stati invece accompagnati al pronto soccorso dell'ospedale Giannuzzi dove sono stati visitati e dimessi dopo gli accertamenti del caso. Entrambi hanno riportato delle contusioni multiple giudicate guaribili in dodici giorni.?Il violento episodio è stato il seguito di quanto avvenuto precedentemente nel bar Retrò di piazza Vittorio Emanuele dove la ragazza lavora come banconista. Secondo il suo racconto, nel primo pomeriggio di venerdì, mentre era da sola nel locale, sarebbe entrato l'uomo di colore chiedendo in maniera sgarbata e volgare dove fosse il bagno. ?La barista, infastidita dal modo di fare, lo avrebbe invitato ad indossare la mascherina come prevedono le norme anti contagio indicando la porta della toilette. Ignorando la richiesta, l'uomo si sarebbe infilato nella porta dei servizi e dopo aver soddisfatto i bisogni avrebbe cominciato a danneggiare prima gli arredi del bagno e poi quelli del locale gettando per terra tutto ciò che gli capitava per le mani.

La ragazza spaventata ha lasciato il locale rifugiandosi dietro ad un gruppo di persone che si erano fermate per il baccano e le urla provenienti dal locale.?Qualcuno ha chiamato la polizia che si è recata sul posto quando il senegalese ancora inveiva verbalmente contro la ragazza e chi cercava di difenderla. Ristabilita la calma, gli agenti avevano portato il quarantunenne in commissariato dove, dopo l'identificazione e le formalità di rito era stato denunciato a piede libero in attesa che la presunta vittima formalizzasse la denuncia. Cosa che la barista e il titolare del bar avevano cercato di fare trovandosi faccia a faccia con l'aggressore presente lì non si sa per quale ragione. L'extracomunitario è già conosciuto alle forze dell'ordine per episodi simili.

?Nazareno Dinoi

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7 commenti

  • Renato Pichi
    ven 16 ottobre 2020 01:06 rispondi a Renato Pichi

    Mio caro giornalista ...dopo l'aggressione alla ragazza....alee 15-00 c'è ne stata un altra alle 17-30 dopo che era stato rilasciato....sempre al bar......poi in commissariato.....e comunque non era un frequentatore del café retro'.......ma di bar della piazza........e dovresti mettere che sia i poliziotti che barista proprietario del bar sono risultati negativi al covid-19.... grazie.

  • Renato Pichi
    gio 24 settembre 2020 05:00 rispondi a Renato Pichi

    Non ci sono percorsi riabilitativi.ma solo percorsi di espulsione per chi non accetta ,regole,leggi, tradizione,donne ,ed è pericoloso per lo stato sociale..ho fatto un favore alla comunità ....ma doveva essere da prima riabilitato visto le tante denunce ed altro che aveva....spero che la telenovela finisca qui.

  • Franco de luca
    gio 24 settembre 2020 02:51 rispondi a Franco de luca

    Soldi sprecati. Assistenti e servizi sociali intervenissero sulle famiglia disagite, su violenze su donne e bambini. Questa é delinquenza è nn sta a noi capirne i motivi. Pene giuste ed espulsioni. In galera a casa loro non qui che abbiamo già i nostri problemi.

    • Anonimo
      gio 24 settembre 2020 04:51 rispondi a Anonimo

      Infatti non credo tu sia in grado di comprendere alcun tipo di motivo.

  • Franco de luca
    gio 24 settembre 2020 01:18 rispondi a Franco de luca

    Via per sempre dall italia

  • Domenico
    gio 24 settembre 2020 08:52 rispondi a Domenico

    Dopo questi segnali evidenti, cos'altro deve accadere prima che intervengano con interventi adeguati servizi sociali, psichiatri o magistrati. Se accadrà un gesto clamoroso con una o più vittime, scaricheremo tutto sulla follia lucida o "imprevedibile" di un senegalese residente regolarmente a Manduria o dovremo cercare, fra i fuggiaschi dalle responsabilità. un PM che, a sua discrezione, non ha adottato i provvedimenti necessari per prevenirlo?

  • Silvia Maggi
    gio 24 settembre 2020 08:29 rispondi a Silvia Maggi

    bisogna sempre auspicare al recupero e a un percorso riabilitativo  di cui commette certi atti, perché al posto della superficialità con la quale si punta il dito verso chi sbaglia, dovrebbe essere più diffusa l'abitudine a non giudicare e a interrogarsi eventualmente sulle storie personali dell'altro da noi, che non conosciamo e non sappiamo di cosa siano caratterizzate.

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