Lunedì, 30 Giugno 2025

Cronaca

La più intrigata, orrida e singolare vicenda di sangue che ha conquistato uno dei posti più alti nella scala degli orrori contemporanei

Sarah Scazzi, dieci anni fa la denuncia della sua scomparsa

Sara Scazzi e la denuncia della sua scomparsa Sara Scazzi e la denuncia della sua scomparsa | © La Voce di Manduria

«Il giorno 26 agosto 2010, alle ore 17,20 in Avetrana, presso gli uffici della stazione Carabinieri … la signora Serrano Spagnolo Concetta denuncia quanto segue: "Verso le 14,30 odierne, mia figlia Scazzi Sarah è uscita di casa per recarsi presso l’abitazione di sua cugina Misseri Sabrina in via Deledda, 22, con cui si dovevano recare al mare. Tant’è che ha preso i suoi asciugamani e portandosi con sé uno zainetto colore nero è uscita da casa vestita con maglietta e pantaloncini colo rosa … Abbiamo sinora cercato invano ma senza avere sue notizie».

E’ iniziata così, esattamente dieci anni fa come oggi, la turpe storia di Avetrana. La più intrigata, orrida e singolare vicenda di sangue che ha conquistato uno dei posti più alti nella scala degli orrori contemporanei. A recarsi in caserma quel pomeriggio, erano state le due sorelle, Concetta, mamma di Sarah e Cosima, mamma di Sabrina, entrambe interpreti principali del noir di Avetrana.

Quel verbale di scomparsa resterà tale per 41 giorni. Sino al 6 ottobre successivo quando, con una drammatica confessione, lo zio della quindicenne, Michele Misseri, fa scoprire il corpo di Sarah in un pozzo in contrada Mosca dove lui stesso, il pomeriggio di quel 26 agosto, lo aveva gettato quando era ormai privo di vita. Ad ucciderla, diranno le tre sentenze che si sono succedute tutte con verdetto unanime, erano state la cugina Sabrina Misseri con la zia Cosima Serrano, figlia e moglie del contadino di Avetrana. Le due donne stanno scontando l’ergastolo rinchiuse nella stessa cella nel carcere di Taranto. Nella speranza che la Corte Europea per i diritti dell’uomo dica sì alla richiesta di riapertura del processo così come chiesto dai loro avvocati, Franco Coppi del foro di Roma e Nicola Marseglia del foro di Taranto. Lui è rinchiuso a Lecce con una condanna ad otto anni per soppressione di cadavere.

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1 commento

  • Franco de luca
    gio 27 agosto 2020 11:48 rispondi a Franco de luca

    Tribunale dei diritti dell'uomo? Ma Sabrina è Cosima sono esseri umani? Avvocati vergognatevi. Spero marciscano in galera.

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