
Blitz notturni delle bande criminali nella terra del Primitivo per saccheggiare le campagne, portando via barbatelle del prestigioso vitigno e pali per spalliere e recidere alberi secolari d’ulivo. Coldiretti Puglia denunciare così l’impennata di furti nelle campagne Messapiche favoriti dalla ridotta circolazione anche nelle aree rurali a causa dell’emergenza Coronavirus. Un fenomeno questo che non si è mai fermati e che già in passato, in questo stesso periodo, ha provocato ingenti danni alle aziende agricole e ai piccoli e grandi agricoltori della zona. A far gola alle bande di malviventi non sono solo le pregiate barbatelle e i pali di sostegno delle spalliere, ma anche i monumentali alberi d’ulivo che vengono trasformati in legna da ardere.
Questo barbaro e criminale taglio degli ulivi, localizzato soprattutto nell’agro di Sava e Manduria, rappresenta una vera e propria strage ad opera di gruppi criminali che si arricchiscono con il mercato nero della legna. Ogni albero frutta circa 8, 10 quintali di legname, la distruzione un valore inestimabile anche dal punto di vista affettivo per i proprietari, per guadagnare solo qualche decina di euro. «Sono atti vili che segnano, tra l’altro, la fine dell’attività olivicola dei nostri agricoltori che, prima di poter raccogliere nuovamente olive, dovranno aspettare anni», fa notare Coldiretti Puglia.
«E’ la dimostrazione - dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - della crudeltà di queste bande criminali che si accaniscono anche in un momento di grave criticità per tutte le aziende agricole a causa della pandemia da Covid». Per questo l’associazione di categoria chiede «pene severe e per quanto possibile un presidio più a maglie strette nelle aree rurali delle forze dell’ordine».
Antonio Dinoi
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