Domenica, 13 Luglio 2025

Cronaca

Quando gli agenti della polizia del commissariato di Manduria si sono recati sul posto per mettere i sigilli...

Sigilli al maneggio, salvati 5 cavalli

Il sequestro Il sequestro | © La Voce di Manduria

Anche gli altri cinque equini, tre cavalli e due pony, custoditi del maneggio «Corte dei Vescovi» di Manduria, sequestrato dalla Procura della Repubblica di Taranto perché non più sicuro, hanno rischiato di fare la fine di Nerone, il murgese morto il 13 settembre scorso in circostanze da accertare per cui la magistratura ha aperto un’inchiesta. Per questo risulta indagato il proprietario della scuderia che deve rispondere di maltrattamenti di animali.

Quando gli agenti della polizia del commissariato di Manduria si sono recati sul posto per mettere i sigilli accompagnati dagli esponenti della «Italian Horse Protection», l'associazione che ha sollevato il caso con una serie di esposti, hanno trovato una situazione che spiegano così nel rapporto consegnato agli inquirenti. «Già a prima vista – scrivono i poliziotti alla guida dell'ispettore Massimo Conte -, un cavallo si presentava denutrito mentre l’altro aveva alcune ferite lacero contuse con la fuoriuscita di sangue. Gli stessi box erano sporchi e, in parte, cosparsi di letame». Anche i veterinari della Asl, fatti intervenire in un secondo momento, avrebbero confermato «che il perdurare di una tale situazione di degrado avrebbe compromesso seriamente la salute degli animali custoditi in condizioni totalmente incompatibili con la loro natura». In particolare i veterinari hanno accertato che i mantelli non erano curati da tempo, che «un cavallo era disidratato, un altro presentava ferite estese infette».

Più dettagliata la relazione di un veterinario privato nominato dall’associazione per la difesa dei cavalli il quale ha rilevato la presenza di «due cavalli emaciati e disidratati, uno con ferite al petto e all’orecchio infette e fistolizzate poiché mai curate; un pony molto magro e un altro con zoccoli cresciuti in maniera abnorme». Condizioni che certificherebbero quanto l’IHP, una onlus con sede a Pisa, ha denunciato da settimane «inascoltata anche dal Ministero della Salute», commenta il suo presidente, Sonny Richichi.

Ottenuto il sequestro, gli animalisti ora chiedono che i cinque cavalli, la cui custodia è passata nelle mani di un loro referente del posto, siano trasportati in un loro centro specializzato della provincia di Bari dove potranno ricevere cure e assistenza più appropriate. Per questo l’avvocato che cura gli interessi della IHP, Francesco Di Lauro, ha già presentato una istanza alla Procura della repubblica che si dovrà esprimere a breve.

N.Din.

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