
Rendere pubblici i nomi dei contagiati dal Covid. Ad aprire per primo l’interessante dibattito è stato l’ex sindaco di Manduria, Roberto Massafra. Il medico ha dato così il via alla discussione commentando su Facebook la nostra notizia di ieri in cui si dà conto di una estrema confusione nel sistema di tracciamento dei contagi che a Manduria, come altrove, sta generando estrema confusione con ritardi delle risposte al test, alcuni casi di smarrimento e incongruenza nei numeri tra contagiati e conviventi in isolamento. (Ecco la notizia)
«L’unico modo per salvaguardare l’interesse pubblico sarebbe quello di rendere pubblico il nome dei positivi», afferma senza mezzi termini il dottor Massafra dando così il via ad una serie di reazioni assolutamente favorevoli.
In effetti non sono poche le persone contagiate, anche manduriane che si sono dichiarate apertamente come tali non nascondendo il proprio stato patologico a tutela della salute altrui.
Interessante anche il parere espresso da un’altra lettrice, Mariella Franco, che a margine della proposta del medico scrive: «Se tutti avessimo il dovere civico di comunicare una nostra eventuale positività, riceveremmo solo auguri di buona guarigione; la “caccia al positivo" – prosegue - si scatena quando si cerca di insabbiare il tutto non capendo il perché e la paura prende il sopravvento e si scatena la curiosità morbosa; quindi con molta tranquillità – conclude il post - diciamolo per noi e per gli altri e cerchiamo di essere super responsabili rispettando le regole».
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9 commenti
A.B.
dom 29 novembre 2020 11:49 rispondi a A.B.Il dott Massafra ha forse dimenticato che esiste l'obbligo di garantire la privacy del paziente? Che le notizie riguardanti la salute dello stesso vanno date solo ed esclusivamente a chi lui indica nella liberatoria nel momento del ricovero...
Cosimo massafra (Ferrara)
ven 27 novembre 2020 07:46 rispondi a Cosimo massafra (Ferrara)Informando alla cautela nei rapporti interpersonali i paesani che fate mettete i cartelli all'ingresso di Manduria per informare anche i forestieri? Propongo una soluzione, potreste prendere spunto da esperienze passate, durante la peste i malati dovevano girare col campanello alla caviglia, stando alla proposta del dott. Massafra il campanello lo fate mettere all'intera famiglia. Il malato ed i suoi già vivono un dramma, tranquilli, le famiglie per riservatezza e pudore vi eviteranno! p.s. un caro saluto a Mariella e Claudio.
Gregorio D.
ven 27 novembre 2020 06:23 rispondi a Gregorio D....e magari poi passiamo all'anello al naso con targetta e giubbotto catarifrangente e le foto segnaletiche appese a ogni angolo. Quanta ignoranza, il cervello di taluni è in totale involuzione...
Fernando Maria Maurizio Potenza
gio 26 novembre 2020 11:10 rispondi a Fernando Maria Maurizio PotenzaEgregio Dott. Massafra, con tutto il rispetto, ma per un medico il segreto professionale è un obbligo ed un dovere deontologico ed etico prima che giuridico. Non lo dico io ma l'articolo 10 del Codice di Deontologia Medica; l'articolo 11 del D. Lgs 196/2013; l'articolo 12 sul Trattamento dei Dati Sensibili e ancor più rilevante l'articolo 622 del Codice Penale. Oggi, è più importante e urgente, sanare una sanità gravemente malata e non più in grado di garantire la salute dei cittadini. Distinti saluti.
Giovanni Cazzato
gio 26 novembre 2020 07:44 rispondi a Giovanni CazzatoCerto Massafra ne ha fatte di cazzate da sindaco e adesso le fa da medico. Vorrei citare il Manzoni con "dagli all'untore" e ricordare cosa è successo ai titolari del bar che , sia pure falsamente, erano indicati al pubblico ludibrio come persone eluoghi da evitare, Senza parlare della infermiera, che malgrado il suo forte impegno contro il virus, è stata offesa da comportamenti incivili. Tutte notizie riportate da questo giornale.
C.F.
gio 26 novembre 2020 04:44 rispondi a C.F.Alcune questioni pratiche da sottoporre ai benpensanti che se ne escono con queste castronerie (la cui applicazione sarebbe, oltretutto, illegale). Che succede se Mario Rossi e Carlo Bianchi sono positivi ed hanno il loro nome pubblicato? Che magari i cugini (secondo la nomenclatura anagrafica tradizionalista poteva capitare che avessero lo stesso nome e cognome), saranno ammanettati ad un controllo stradale da intransigenti tutori dell'ordine, e magari cacciati dal luogo di lavoro fino a guarigione, solo per omonimia? Oppure dobbiamo pubblicare anche indirizzo, età, paternità? Ed è giusto che si mettano in piazza tanti "fatti propri"? Che poi, su internet restano anche a festa finita e santo gabbato.
Claudio Delos Reyes
gio 26 novembre 2020 04:41 rispondi a Claudio Delos Reyesassolutamente d'accordo, nei nostri paesi non ci sarebbe bisogno di faticosi tracciamenti e potremmo collaborare invece che vivere nella paura e nel sospetto.
J B
gio 26 novembre 2020 01:45 rispondi a J BIl Dr Massafra, che sarà senz'altro un bravissimo medico, mostra un'ignoranza davvero agghiacciante su questioni storiche e civiche - ancora più agghiacciante per una persona con interessi politici. L'idea di costringere il malato a 'identificarsi' va contro una serie di principi basilari del diritto - e delle democrazie post-seconda guerra mondiale - talmente lunga che non vale neanche la pena iniziare a enumerarla. E' una cosa da bar, da biliardo; non merita una discussione seria, non più della proposta di un bambino, o di un aspirante dittatore. Il Dr Massafra non è, immagino, alcuna di queste cose; resta solo l'ignoranza.
Greg di Manduria
gio 26 novembre 2020 12:54 rispondi a Greg di ManduriaAssurdo, adesso vogliono anche i nomi. Per fare i vari commenti? O trattarli come appestati? Seguite le regole previste e diventiamo solidali e sensibili.