Giovedì, 28 Marzo 2024

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In aula era presente solo il diciannovenne Lamusta che ha ascoltato in silenzio le discussioni degli avvocati e della pubblica accusa. Era invece assente il 23enne Spadavecchia.

Il Riesame prende tempo sui maggiorenni, lunedì tocca ai sei minorenni

Tribunale Taranto Tribunale Taranto | © La Voce di Manduria

Si saprà nelle prossime ore la decisione dei giudici del Tribunale del Riesame di Taranto chiamati a decidere la richiesta di revisione della misura cautelare in carcere presentata dagli avvocati dei due giovani manduriani, Gregorio Lamusta di 19 anni e Antonio Spadavecchia di 23, detenuti nel carcere di Taranto con l’accusa di aver fatto parte della baby gang che per mesi e forse anni ha molestato e aggredito sino alla tortura Antonio Cosimo Stano. L’uomo che viveva solo in casa, morto il 23 aprile scorso per cause su cui il perito della procura si deve ancora esprimere, era diventato oggetto di violenze da parte di più giovani e di un adulto al momento sconosciuto che si divertivano a filmare le aggressioni facendo girare i video nelle chat. Il collegio difensivo dei due indagati, Franz Pesare e Armando Pasanisi per Lamusta e Gaetano Vitale con Lorenzo Bullo per Spadavecchia, hanno sostenuto l’inesistenza delle esigenze restrittive chiedendo la rimessa in libertà dei propri assistiti o al limite gli arresti domiciliari. La loro tesi tende a ridurre la pericolosità dei soggetti e l’impossibilità di inquinare le prove o reiterare i reati. Parere esattamente opposto quello del pubblico ministero Remo Epifani che ha chiesto invece la permanenza in carcere dei due ragazzi. In aula era presente solo il diciannovenne Lamusta che ha ascoltato in silenzio le discussioni degli avvocati e della pubblica accusa. Era invece assente il 23enne Spadavecchia. Al termine della camera di Consiglio, i giudici Di Todaro, Gabellone e Guido si sono ritirati riservandosi la decisione per la quale hanno cinque giorni di tempo per esporla.

Sempre ieri mattina dalla cancelleria del Tribunale di Taranto sono partite le convocazioni per il Riesame dei sei minorenni che si trovano rinchiusi nel carcere minorile di Bari. Il giorno fissato è quello di lunedì prossimo 20 maggio alle ore 9. Per quella data la schiera dei difensori composta da Cosimo Micera, Antonio Liagi, Lorenzo Bullo, Davide Parlatano, Pier Giovanni Lupo, cercherà di far cadere perlomeno la restrizione muraria dei minori chiedendo per loro l’affidamento a qualche struttura di recupero se non alle rispettive famiglie. Sulla decisione che prenderanno i giudici di riesame avrà molta influenza la relazione degli educatori del Fornelli di Bari che in questi giorni stanno studiando i comportamenti dei giovani reclusi. Su cosa decideranno i giudici si possono fare delle ipotesi interpretando alcuni passaggi contenuti nell’ordinanza di convalida degli arresti dove il giudice definiva diseducativo il nucleo familiare e i contesti stessi vissuti dagli «orfanelli» (così si facevano chiamare nelle chat dove diffondevano le prove delle violenze sul povero disabile).

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1 commento

  • C.F.
    mer 15 maggio 2019 08:34 rispondi a C.F.

    Fuori dal carcere, chi ci assicura che non tornerebbero a vendicarsi delle altre vittime e dei testimoni? Affidati ad una struttura di recupero, o peggio di volontariato? Per fare cosa? Per torturare gli ospiti delle comunità, tossicodipendenti e disagiati in condizioni di debolezza, o peggio anziani e malati? No! I comportamenti di questa gente mettono in serio dubbio quella barzelletta dell'art.27 della Costituzione, unicum mondiale e causa di tutti mali della società italiana. Non li vogliamo tra di noi. Lo dobbiamo ai nostri ragazzi, ai nostri anziani, ai nostri disabili, al sig. Stano. Ma una manifestazione per chiedere una pena certa no? Già finita la passerella delle anime belle?

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