Lo sconto di pena concesso a Sabrina Misseri dal tribunale di sorveglianza di Taranto, lascia indifferenti i parenti più stretti di Sarah Scazzi, la ragazzina di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010, quando aveva ancora quindici anni, dalla cugina Sabrina e dalla zia Cosima Serrano. Mamma Concetta Serrano, madre della vittima e zia e sorella delle due donne condannate all’ergastolo e tuttora detenute nel carcere di Taranto, non commenta la notizia. Lontana da tutto e da tutti nel piccolo appartamento in vico primo Verdi, ad Avetrana, la donna vive da sola circondata dalle immagini della figlia che tappezzano ogni muro della casa. Qualcosa è disposto a dirla il fratello di Sarah. Raggiunto telefonicamente a Milano dove si è ormai stabilito con il padre Giacomo, Claudio Scazzi non sembra aver seguito le ultime vicende giudiziarie che interessano la famiglia Misseri. «Non sapevo neanche che le avessero abbonato parte della pena, evidentemente la legge lo prevede», risponde il giovane senza nessuna enfasi. «La notizia francamente non mi provoca nessuna reazione, forse perché manca ancora tanto alla data della scarcerazione», spiega il fratello di Sarah che dopo la condanna all’ergastolo delle due donne ritenute responsabili dell’uccisione della sorella, è uscito completamente dalle scene. Sollecitato ad esprimere un parere sullo sconto di quasi un anno e mezzo concesso alla cugina in carcere, il cugino di Sabrina conferma la sua linea seguita da sempre: «se i giudici lo hanno fatto - dice -, è perchè la legge lo prevede e le sentenze si devono accettare anche se non rispecchiano i nostri desideri». Poi ammette. «Avevo sentito dire che a mia cugina avrebbero dovuto accordare dei permessi premio; ecco, forse quello mi avrebbe infastidito di più, vederla in giro a così pochi anni dalla condanna all’ergastolo, confesso che mi avrebbe disturbato; se però penso che dovrà godere dello sconto di pena chissà quando, francamente, non mi suscita nessuna emozione».
Su richiesta del suo avvocato, Nicola Marseglia, il tribunale di sorveglianza di Taranto (collegio presieduto dalla dottoressa Lydia Deiure, magistrato estensore dottor Massimo De Michele), ha concesso a Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo non ostativo (non “fine pena mai”), 495 giorni di liberazione anticipata che potrebbero sommarsi ad altri giorni per il 2017, il 2018 e agli anni futuri. Periodi, questi, che saranno sicuramente oggetto di ulteriori istanze.
N.D.
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