
Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Taranto, supportati dal Nucleo Investigativo, dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori di Puglia” e dal 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”, hanno eseguito sette misure cautelari di collocamento in comunità nei confronti di altrettanti minorenni, di età compresa tra i 14 e i 17 anni. Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Taranto, su richiesta della locale Procura.
I giovani sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in resistenza e violenza a pubblico ufficiale, vilipendio delle istituzioni e delle forze armate, violazione di domicilio, danneggiamento e lesioni personali aggravate – con l’aggravante del numero degli aggressori e della discriminazione razziale.
I provvedimenti scaturiscono da un'articolata attività investigativa condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile tra gennaio e aprile 2025, in stretta sinergia con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni. Le indagini hanno permesso di raccogliere elementi di prova a carico dei sette ragazzi – tre dei quali infraquattordicenni e quindi non imputabili – in merito a un’aggressione avvenuta il 27 gennaio nel rione Tamburi, ai danni di un cittadino nigeriano di 26 anni.
Secondo quanto emerso, i giovani, con il volto travisato, si sarebbero nascosti dietro cassonetti dell’immondizia per poi lanciare pietre e attaccare le pattuglie dei Carabinieri, intervenute su segnalazione del personale sanitario. Sarebbero stati utilizzati anche bastoni, spranghe e mazze di legno.
L’inchiesta ha inoltre ricostruito altri due episodi, avvenuti il 29 e il 30 gennaio, durante i quali il gruppo avrebbe nuovamente aggredito la stessa vittima, arrivando persino a bruciarne i documenti e alcuni effetti personali. In un terzo episodio, i minorenni avrebbero lanciato pietre contro un’autovettura dell’Arma, intervenuta in seguito a segnalazioni di danneggiamenti ad autobus e veicoli in transito. In quell’occasione, i ragazzi avrebbero anche intonato cori offensivi contro le istituzioni e pubblicato i video sui social network.
Al termine delle formalità di rito, i sette minori sono stati trasferiti in comunità educative individuate dal Centro di Giustizia Minorile di Bari.
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1 commento
Marco
oggi, mer 21 maggio 08:31 rispondi a MarcoQualche CEFFONE EDUCATIVO c vedi come si pisciano sotto femminuccie