Nervi ancora più tesi tra amministrazione comunale e società dell’UG Manduria calcio sempre più vicina all’espatrio in qualche struttura sportiva di un comune più accogliente. Una querelle che si trascina da tempo ma che, ora, rischia di deflagrare con effetti facilmente immaginabili.
Anzi, la situazione rischia proprio di precipitare. Ieri la squadra mentre era intenta a svolgere il proprio allenamento è stata costretta ad abbandonare, in fretta e furia, il terreno d gioco. Di più, ai giocatori è stato consentito, a malapena, di fare una doccia in fretta e furia poiché un vigilante della società incaricata dal comune per l'apertura e la chiusura dell'impianto, ha esortato tesserati e dirigenti del Manduria calcio a rispettare gli orari imposti. La tensione è arrivata a livelli tali da richiedere l'intervento della polizia locale e dei carabinieri.
«Siamo stanchi, oggi siamo stati letteralmente cacciati da quella che dovrebbe essere la casa, non nostra, ma della squadra di tutti i manduriani», è lo sconsolato commento del presidente Fabio Di Maggio. Che prosegue. “Così non si può andare avanti. Dall'eccessivo permissivismo del recente passato si è passati ad un rigore incomprensibile e paradossale della pubblica amministrazione. Noi – prosegue Di Maggio -, rappresentiamo, con orgoglio e passione, un'intera città ed una tifoseria che non merita questa mortificazione».
Il tutto in una settimana cruciale per il cammino agonistico della squadra. «Giovedì – ricorda il presidente -, dovremmo incontrare nelle mura che dovrebbero essere amiche il Brilla Campi, per il primo turno di Coppa Italia, e domenica il Polimnia, per la terza giornata di campionato».
Infine lo sconforto che potrebbe portare alla rottura definitivo. «Uso il condizionale perché sono fermamente deciso a portare via la squadra o a gettare la spugna. Io sono pronto anche a questo. Chiaramente il titolo rimarrebbe nel cassetto, perché dopo quello che ci è costato questa creatura che nelle sue prime uscite ha così tanto entusiasmato, non lo regalo di certo».
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3 commenti
Vincenzo
mer 4 settembre 09:21 rispondi a VincenzoOcchio per occhio, dente per dente. Siamo arrivati ai ferri corti? A quei temerari, che hanno osato mettere in cattiva luce l'energico e inflessibile operato dell'Amministrazione comunale sulla questione dello stadio, occorre fargliela pagare. Bisognerà mettere in atto un sinergico lavoro di gruppo, squinzagliando tutte le forze presenti sul campo (viglilantes, Polizia Locale, Carabinieri; Polizia di Stato, Guardia di Finanza e, chi più ne ha, più ne metta. L'operato dell'Amm.ne comunale, egregiamente lodato dall'assessora allo sport, dev'essere salvaguardato.
Marco
mer 4 settembre 07:35 rispondi a MarcoIl calcio non rappresenta tutta la città...si sbaglia di grosso. Il 99% delle persone non ha il pallone in testa e la birra in mano. Per fortuna.
giorgio sardelli
gio 5 settembre 14:18 rispondi a giorgio sardelliquindi i tifosi della U:G. MANDURIA sono degli ubriaconi di birra? grazie per l'affermazione e comunque non hanno mai raccolto nessuno in mezzo la strada ubriaco.