
Manduria ė da tempo che pensavo di esporre questa mia indignazione. Volevo far notare un problema che colpisce una classe di lavoratori del posto e limitrofi: i tatuatori. Il problema ė dato dall'espansione della professione sotto forma di abusivismo grazie anche alla facile reperibilità di corsi che poco si prestano al reale esercizio della professione e all'avvio di una reale attività commerciale.
Spesso basta solo pagare per ricevere un documento che attesta di essere un tatuatore con annesso kit "degli attrezzi del mestiere" compresi pigmenti (colori) senza nessuna certificazione CE in conformità ai nuovi standard dettati dall'UE. I seri rischi che comporta l'inoculazione di questi pigmenti e l'affidarsi a mani inesperte, comprendono varie infezioni, fino all'Hiv. Inoltre questo lavoro comporta spese igienico sanitarie, parliamo di rifiuti altamente pericolosicome guanti sporchi, aghi, tovagliette, dispositivi di prevenzione individuale contaminati, fazzoletti sporchi di pigmenti e sangue che devono essere differenziati e affidati ad aziende di smaltimento rifiuti speciali.
Invece questi abusivi cestinano tutto nella normale spazzatura. Un ago da tatuaggio o un ago da piercing può facilmente perforare la cute e trasmettere infezioni. Penso che ognuno di noi possa capirne gli eventuali rischi. Questa situazione non arreca solo danni a chi per risparmiare qualche euro si affida a mani inesperte riportando spesso danni permanenti, ma anche ai professionisti seri che pagano tasse, affitto e via dicendo perché giustamente i prezzi di un professionista serio sono diversi da un abusivo.
Purtroppo il numero di questi pseudo professionisti che realizzano tatuaggi per poche decine di euro ė in costante aumento grazie anche alla spettacolarizzazione della professione sui social che fa sembrare questo nobile lavoro facile e dai guadagni ingenti. Ma oltre al danno c'è anche la beffa perchè spesso queste persone si mettono in mostra sui social come titolari di uno studio con tanto di nome, pubblicizzandosi anche, ma in realtà non esiste nulla di tutto questo.
Tengo a precisare che il tatuatore ė una vera e propria professione, con precise regole sia dal lato fiscale sia per la sicurezza e la sanificazione degli ambienti, l'igiene della sala dove si effettuano i tatuaggi ė al pari di una sala medico-chirurgica poiché si ė strettamente a contatto con sangue e fluidi corporei! Fare il tatuatore prevede un corso riconosciuto da Asl e vari enti sanitari con precise regole in merito al materiale didattico e alle ore di frequenza e tutto questo non si paga per averlo.
Sono sicuro di parlare a nome di tutti i miei colleghi dicendo basta. Siamo stufi di questa situazione e speriamo in un intervento di chi è tenuto ai controlli per porre fine a tutto ciò. In più ci tengo a precisare soprattutto che nessuno vieta a nessuno di intraprendere la professione, ma bisogna farlo con i giusti passi e affidarsi a enti di formazione seri e accreditati.
Un tatuatore professionista e legale (Lettera firmata)
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1 commento
Paolo
lun 5 giugno 10:52 rispondi a PaoloMa basta lo dovremmo dire noi, come società. Basta ai troppi buzzurri coperti di cazzate, al mercato che alimentano (legale o illegale che sia), al disagio che arrecano al SSN, quando ti vedi un maiale o una scrofa di 60 anni a cui non si può fare una risonanza, magari in emergenza, perché anni prima si è coperto tutto di disegni idioti. Ultimamente, al supermercato, complice un vestitino svolazzante, ho letto sulla scapola di una tisica ossuta una specie di poema, tra l'altro insensato. Faceva prima a marchiarsi a fuoco in fronte: "esaurita". Prima i tatuaggi erano appannaggio dei pregiudicati, poi l'idolatria degli stessi (es. Corona) per mezzo delle tv commerciali (es. merdaset), ha aizzato tante, troppe, teste vuote. Oggi si marchiano i fessi.