Venerdì, 6 Giugno 2025

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Il parere degli esperti

“Eolico: inaccettabile sconvolgimento del territorio messapico”

Eolico Eolico

Considerazioni dell’architetto Sergio De Cillis e della professoressa Cecilia de Bartholomaeis, in merito al Progetto di impianto eolico denominato “Sava-Maruggio”, proposto da Red Energy S.r.l. ed approvato con Delibera del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in data 9 maggio 2025.

Descrizione sommaria dell’impianto.

Dei 22 aerogeneratori previsti nel progetto, il cui costo complessivo è di 170 milioni di euro, dieci saranno innalzati in territorio di Manduria, provocandone, già in fase di cantiere , un inaccettabile sconvolgimento. 

Si tratta di torri alte al fusto 115 metri, cui si applica un rotore del diametro di 170 metri, per una altezza complessiva di circa 200 metri, ciascuna di esse dotata di una piazzola di m. 23x85.

 Prendendo in esame la collocazione delle stesse a partire da ovest verso est, notiamo che tre di esse, la n. 9, la n.10 e la n.11, si trovano nei pressi di Masseria Spina, di Masseria “Le Fiate”, della chiesa di S. Maria di Bagnolo e della omonima Masseria. Poco ad ovest di Masseria Spina troviamo altre due torri, la n. 7 e la n.8, ai confini col territorio di Maruggio, subito oltre il quale ve ne saranno altre cinque. L’impatto fisico, visivo ed uditivo sull’abitato e i dintorni di Uggiano sarà pertanto di  ben 10 di queste gigantesche torri, così come sulla contrada “Cardinale”, fittamente abitata, a distanza ravvicinata dalle stesse. Ma non vi sarà in tutto l’abitato di Manduria un punto da cui esse non risultino visibili.

A sud della Masseria di Bagnolo, ben visibili anche queste sulla destra della strada Manduria- Maruggio, troviamo ancora due torri, numeri 12 e 13.

Sul versante sinistro di suddetta strada , parallelamente alla strada dei “Demani”, a monte della stessa, troviamo tre torri in sequenza, la n.14, la n.15 e la n.16, a due o tre chilometri dalle ville esistenti e probabilmente visibili anche dal mare. Queste saranno visibili anche dalla strada per S. Pietro in Bevagna, da cui distano pochissimi chilometri, e, ovviamente, dal sito di “Li Castelli”, che ne sarà visivamente dominato. L’impatto sarà rilevante anche per molte masserie e casine storiche presenti in zona, come: Campanella, Maserinò, del Vento, Capannoni, Morroco, Surani.

La collina di “Castelli” sarà inoltre lambita dallo scavo che, per decine di chilometri , ospiterà il cavidotto che collegherà gli aerogeneratori con la Stazione Elettrica di Erchie, di proprietà Terna.

Poichè questi saranno collocati sul territorio in ordine sparso, per ciascuno di essi, in fase di cantiere, sarà necessario costruire una strada , per consentire il transito agli autoarticolati che trasporteranno le varie parti, fusto e pale; tali strade saranno larghe , nei tratti rettilinei, 5 metri, ma, ovviamente, molto di più nelle curve, spianando tutto ciò che incontreranno sul loro percorso: muretti a secco ( per più di 7 chilometri), coltivazioni, vegetazione spontanea, fabbricati rurali ecc. Il terreno sarà poi ulteriormente sconvolto per l’interramento dei cavidotti in uscita dalle singole torri, oltre a quello principale. 

Considerazioni

Risultano vanificati tutti gli sforzi compiuti da privati cittadini, imprese ed associazioni per valorizzare il patrimonio storico-culturale, per mantenere vive tradizioni comuni, per promuovere l’ agricoltura di qualità e sostenere la biodiversità, per accrescere le attrattive turistiche del territorio.

Tutto questo non ha alcun valore rispetto alle spinte speculative , che purtroppo trovano un aggancio, piuttosto che un freno, nelle procedure previste dal PNRR e nella legislazione nazionale e regionale.  A nulla infatti sono servite le Osservazioni fornite dai Comuni di Manduria, Sava e Torricella e dai privati cittadini, così come il parere negativo espresso dal Ministero della Cultura, attraverso la Soprintendenza Nazionale, la quale ha ben evidenziato, in seno alla Commissione Tecnica PNRR-PNIEC, che valuta i progetti, la presenza di “un numero rilevante di masserie…o siti storico culturali di particolare valore paesaggistico, in quanto espressione dei caratteri identitari del territorio..”, di un insediamento preistorico in località Le Fiate, dell’insediamento messapico di “Li castelli”, di probabili emergenze archeologiche, di contesti paesaggistici indicati nel PPTR,  di aree appartenenti alla rete dei Tratturi, come il Regio Tratturo Martinese che sarà attraversato dal cavidotto principale. Inutilmente il Ministero della Cultura ha inoltre ricordato la vicinanza con altri impianti eolici già realizzati ed altri in fase di valutazione. 

Avendo la succitata commissione tecnica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) espresso giudizio favorevole, il Consiglio dei Ministri ha avocato a sé la decisione, ai sensi di quanto previsto dalla legge 23 agosto 1988, in caso di valutazioni contrastanti tra Ministeri diversi.

Si è giunti così alla Delibera del 9 maggio scorso, che, considerando prevalenti le ragioni della Società proponente e del MASE, dà il via libera alla realizzazione dell’impianto, sia pure con delle Condizioni Ambientali, la cui applicabilità ed effettiva incidenza ( è previsto, ad es., che gli ulivi monumentali, presenti in numero di 13, vengano espiantati, portati altrove e poi ricollocati!) sono tutte da dimostrare.

Conclusioni

Avverso la Delibera è ammissibile ricorso dinanzi al TAR entro 60 giorni dalla notifica dell’atto ai soggetti interessati. Vorranno e potranno le Amministrazioni comunali dei Comuni interessati intraprendere questa strada, ponendosi quali capofila e coordinatrici di un’azione che coinvolga privati cittadini, operatori economici, turistici e culturali? Ma, ugualmente importante, vorranno le Amministrazioni comunali studiare misure di prevenzione (qualora ve ne siano) rispetto alla decina di impianti di vario genere ed altrettanto impattanti che sono pronti e già all’esame dell’Ufficio VIA-VAS del Ministero?

 Se ci è consentito esprimere una valutazione finale, risulta impossibile non rimanere sconcertati di fronte all’atteggiamento contraddittorio di Istituzioni nazionali, regionali e locali che, da una parte spendono risorse per incrementare il turismo (nelle sue più varie declinazioni: destagionalizzato, alternativo, esperienziale, enogastronomico ecc.) e dall’altra non sembrano in grado di difendere il territorio, che quel turismo dovrebbe accogliere, dall’invasione distruttiva della speculazione. 

Altrettanto difficile da accettare è che i margini di potere decisionale da parte dei cittadini su tutto quanto riguarda il proprio territorio si vadano restringendo sempre più e che la loro volontà, benchè espressa attraverso le forme previste dalla legge, venga considerata un accessorio inutile a fronte di interessi economici la cui ricaduta non sarà certo su di essi.

 Infine, è veramente triste vedere come il patrimonio culturale, archeologico ed architettonico, di cui dovremmo andare fieri, e che potrebbe essere volano di sviluppo, sia considerato solo un ostacolo alle mire di potentati economici evanescenti quanto inafferrabili.

Sergio De Cillis e Cecilia de Bartholomaeis

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1 commento

  • Gregorio
    gio 5 giugno 16:58 rispondi a Gregorio

    Per capire il posto esatto per installare le pale eoliche, è necessario valutare diversi fattori, tra cui la ventosità, la presenza di ostacoli e le normative locali. Si consiglia di consultare l'Atlante Eolico Italiano per verificare la ventosità di un'area. Inoltre, è importante scegliere un luogo aperto e lontano da ostacoli che possano ridurre la velocità del vento o creare turbolenze. Infine, è fondamentale rispettare le normative locali, che stabiliscono distanze minime da abitazioni, strade e altre infrastrutture. La domanda nasce spontanea: Ma in tutta l’area del passaggio delle correnti d’aria, NON ESISTE una zona INCOLTA, NON FERTILE, cioè una zona che non si può impiantare niente, tipo: una cava dismessa, un terreno pieno di sassi ( in lingua manduriana; chiamate SQUEZZI ) . Dico questo, perché installare queste torri su un territorio riservato??

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