Trentacinque tartarughe marine appena nate sono state schiacciate dalle auto che transitavano sulla litoranea salentina in località Specchiarica, marina di Manduria. La strage è avvenuta nella tarda serata di sabato 25 agosto quando quel tratto di litorale abitato era frequentato da residenti che pensavano si trattasse di piccole rane. Una carneficina al momento senza una spiegazione logica. L’istinto dei piccoli rettili dopo la schiusa delle uova, solitamente interrate a poco profondità nella sabbia, li porta a raggiungere prima possibile il mare. La piccola colonia di Specchiarica, invece, per motivi di difficile interpretazione, ha perso l’orientamento prendendo la direzione opposta e quindi la vicina lingua di catrame che in quel tratto separa il mare dalle case a schiera della località balneare manduriana. Per le neonate in cerca dell’acqua, attraversare la trafficatissima strada che collega San Pietro in Bevagna a Torre Colimena, è stato come giocare alla roulette russa. Solo due di loro ce l’hanno fatta ad arrivare incolumi dall’altra parte ma le loro condizioni sono considerate disperate per il troppo tempo passato al secco e soprattutto sotto il sole cocente.
A recuperarle ieri mattina sono stati i volontari del Wwf e i militari della capitaneria di Porto giunti dalla postazione di Campomarino di Maruggio assieme agli agenti della polizia municipale di Manduria. I due esemplari di tartaruga ancora vivi sono stati affidati al personale del Centro recupero animali selvatici di Policoro gestiti dal Wwf.
La notizia si è diffusa in poco tempo e molti animalisti si sono portati sul posto. Quelli più impegnati hanno delimitato con del nastro rosso un’ampia area di spiaggia in corrispondenza dalla prima fuga notturna finita male, dove potrebbero esserci ancora delle uova pronte a schiudersi. Per questo i volontari presidieranno il luogo per tutta la notte nella speranza che altre tartarughine non ancora nate possano apparire ed essere aiutate a trovare la strada giusta.
Gli studiosi s’interrogano sul perché di questo insolito comportamento. L’ipotesi più accreditata è quella di un disorientamento provocato dalle luci delle auto in transito o delle abitazioni sul litorale. A quanto pare le testuggini alla nascita seguono il riflesso delle stelle sul mare che conquistano seguendo in fila quella che hanno davanti. Probabilmente, ma sono solo ipotesi, la mancanza di dune ha permesso alle luci artificiali, molto più abbaglianti di quelle delle stelle riflesse sul mare (sabato sera particolarmente agitato), di attirare l’attenzione della prima tartarughina che ha preso quella direzione facendosi seguire da tutte le altre.
I primi testimoni che le hanno viste ieri mattina confermano di averle trovate tutte che andavano nella stessa direzione, verso l’entroterra. Una testimonianza questa che smentirebbe l’altra ipotesi che si è fatta sull’insolito caso, quella cioè di una nidificazione avvenuta ali di là della litoranea interna.
Nazareno Dinoi
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