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Scontro a fuoco in Afganistan, � morto uno degli alpini italiani feriti
Scontro a fuoco in Afganistan, è morto uno degli alpini italiani feriti | © n.c.Un alpino italiano, il caporale Tiziano Chierotti (nella foto da facebook), è rimasto ucciso, e altri tre sono stati feriti, in uno scontro a fuoco giovedì in Afghanistan. Lo ha reso noto lo Stato maggiore della Difesa. Questo il bilancio di un episodio avvenuto nella provincia di Farah tra gli insorti e una pattuglia italiana. Gli altri tre soldati non sarebbero in pericolo di vita e sono ricoverati all'ospedale militare di Farah.
LE 52 VITTIME - Si tratta del 52esimo soldato italiano morto dall'inizio della missione in Afghanistan, e del sesto dall'inizio del 2012. A febbraio erano caduti il caporal maggiore capo Francesco Currò, di Messina, il primo caporal maggiore Francesco Paolo Messineo, di Palermo, e il caporal maggiore Luca Valente, di Gagliano del Capo (Lecce). A marzo era toccato al sergente maggiore Michele Silvestri, romano, e a giugno a un altro salentino, il carabiniere scelto Manuele Braj. Il più «anziano» tra loro aveva 33 anni. Inoltre, il 13 gennaio scorso era morto sempre in Afghanistan il tenente colonnello Giovanni Gallo, 43 anni, colpito da un malore.
LA DINAMICA- La sparatoria è avvenuta nel distretto di Bakwa, a sud di Herat, nel corso di un'operazione congiunta della Task Force South East con unità del 207° Corpo dell'esercito afgano. Secondo le prime ricostruzioni, i militari italiani coinvolti, del II Reggimento Alpini di stanza nella caserma di San Rocco Castagnaretta, nel cuneese, erano impegnati in una attività di pattuglia nell'abitato del villaggio di Siav - a circa 20 km a ovest della base operativa avanzata «Lavaredo» di Bakwa, dove è basata la Task Force South East - quando sono stati attaccati con armi da fuoco da un gruppo di insorti. Immediata, fa sapere il comando italiano, la reazione della pattuglia che ha subito messo in sicurezza l'abitato di Siav per poi prestare soccorso ai feriti, i quali dopo meno di trenta minuti sono stati evacuati in elicottero. Chierotti, colpito all'addome, era apparso subito in condizioni molto gravi. Nato a San Remo, e residente ad Arma di Taggia, sempre in provincia di Imperia, aveva da poco compiuto 24 anni.
UCCISI DUE AMERICANI - L'Isaf, inoltre, ha comunicato che un uomo, con l'uniforme della polizia locale, ha ucciso due soldati americani nella provincia dell'Uruzgan, nel centro del Paese. Si tratta dell'ennesimo attacco proveniente «dall'interno», ha commentato un alto funzionario della Forza di sicurezza.
MORTI ANCHE DUE BRITANNICI - Il ministero della Difesa britannico ha annunciato che in un incidente occorso mercoledì due soldati, tra i quali una donna, e un agente della polizia afghana sopno rimasti uccisi. «Il 24 ottobre, durante un turno di pattuglia a piedi nella provincia di Helmad (sud), nel corso di uno scontro a fuoco sono stati uccisi un Royal Marine, una donna soldato e un afghano, probabilmente un agente di polizia in borghese», recita la nota del Foreign Office. Secondo il Times i soldati avrebbero scambiato l'agente per un ribelle.
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4 commenti
roberto
ven 26 ottobre 2012 10:45 rispondi a robertoAncora un altro nostro ragazzo caduto in terra straniera, ed un sentito cordoglio va alla famiglia, in una terra distante migliaia di km dalla sua e dalla casa degli altri ragazzi caduti in quel luogo, dalla quale loro non avevano ricevuto minaccia alcuna per essere mandati in quel paese per difendere la propria ed altre famiglie. Sono trascorsi gi molti e troppi anni da quando si deciso di recarsi militarmente in quel paese per esportare la nostra supremazia occidentale surrogandola e mistificandola come democrazia, in modo che non apparissero palesemente le vere intenzioni per cui delle forze straniere occupano una nazione, togliendo il diritto a quel popolo all'autodeterminazione ed a concepire la vita secondo tradizioni e culture tramandate dai loro antenati anche se questo modo per noi potrebbe apparire un paradosso. A questi ragazzi viene dato l'appellativo di eroi onorificenza che certamente non era l'obbiettivo, a cui avrebb
roberto
ven 26 ottobre 2012 10:45 rispondi a robertoero fatto a meno se fosse dipeso dalla loro volont, primario della loro partenza per quelle terre, ma altri sogni erano riposti in quei cassetti, sogni per una casa ,per un'esistenza meno irta di privazioni, per il coronamento di una vita da trascorrere assieme alla persona amata e formare una famiglia ed anche dall'altra parte, sono certo, altri ragazzi di altra lingua e cultura hanno i medesimi sogni ed obbiettivi comuni ed anch'essi per le loro genti cadono da eroi. Pure il nostro popolo in un trapassato e passato remoto ha subito l'arroganza ed il predominio di altre etnie con religioni differenti e comportamenti di vita all'antipodi dai nostri ed anche noi puntualmente e con giustezza ci siamo opposti a tali arroganze ed assoggettazioni in nome di un proprio imporre ad altri la "giusta" civilt e cultura. L'Italia ha estremo bisogno che questi ragazzi diano tutto il loro apporto d'intelligenza, di cultura e fattivit nella propria
roberto
ven 26 ottobre 2012 10:45 rispondi a robertoterra e nella loro casa. Su di un murales in Orgosolo vi la scritta: beati quei popoli che non annoverano eroi.
giorgia
ven 26 ottobre 2012 01:54 rispondi a giorgiaNon si puo' morire per la pace.... riposa in pace ragazzo