
Via Roma 127, a Sava, nel pomeriggio di lunedì 26 febbraio è già transennata. Il sindaco della città, Gaetano Pichierri, sa perfettamente che per il funerale di Matteo Buccoliero oggi pomeriggio ci sarà una grande folla: è morto tragicamente in un incidente stradale il figlio diciannovenne del noto magistrato Mariano Buccoliero. Per la camera ardente la bara del giovane è stata disposta all’interno della chiesa di San Francesco. Ieri poco dopo l’arrivo della bara erano già presenti, per dare l’ultimo saluto al giovanissimo Matteo, il primo cittadino, l’onorevole Dario Iaia, Giovanni Maiorano e altre autorità politiche. Moltissimi gli amici, tanti anche i concittadini e i famigliari di Buccoliero. Non c’erano i genitori del ragazzo, non ancora disposti ad affrontare pubblicamente un lutto simile ed essere al centro degli sguardi della comunità scioccata anch’ella per l’accaduto. Fuori, sulla parete destra della chiesa, c’è l’unico e intimo manifesto funebre: «Si dispensa dalle visite e dai fiori», si legge.
E in effetti dentro la chiesa, già gremita di persone, spicca il solo cuscino di garofani bianchi posti sulla bara del giovane e nessuna foto di Matteo. Ci fermiamo all’ingresso della chiesa per non violare l’intimità di quel momento e osserviamo da lontano.
Nell’aria c’è l’incredulità per la morte di uno così giovane. Nessuno bisbiglia. Sono tutti impietriti. Un gruppo nutrito di amici non riesce neppure ad avvicinarsi alla cassa funebre e ne rimane distante per più di un’ora, in piedi e immobile. Nella grande e fredda chiesa tantissime sono le lacrime silenziose, fuori qualcuno si sfoga con pianti liberatori.
In nottata molti decidono di trascorre la veglia nell’attesa del funerale di oggi pomeriggio, alle 16, che sarà senz’altro di uno strazio contenuto, per questa morte ingiusta. Nel cielo, intanto, c’è una bellissima luna piena che illumina l’imponente facciata del convento di San Francesco ed anche i volti umidi degli amici di Matteo che tra singhiozzi e sguardi tra loro sussurrano all’infinito il nome del loro Matteo.
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1 commento
Vincenzo Peluso
mar 27 febbraio 2024 04:46 rispondi a Vincenzo PelusoTragedia immensa e dolore insuperabile per i genitori. Due ragazzi splendidi rubati alla vita ed agli affetti dei genitori da un destino crudele. Dio dove sei?