Sabato, 15 Febbraio 2025

Giudiziaria

Pronto il ricorso in appello

Riceve 110mila euro per una caduta, ora dovrà restituirli al comune

Giustizia Giustizia

Per il Tribunale di Taranto che lo ha giudicato, un manduriano di 51 anni, S.D. le sue iniziali, dovrà restituire al comune di Manduria ben 110mila euro che l’ente gli aveva versato nel 2015 quale risarcimento danni fisici causati da una caduta con la bici. La giudice Lenti che ha accolto la richiesta presentata dal comune, ha inoltre condannato il 51enne al pagamento delle spese processuali e legali per un totale di circa 6.200 euro.

L’interessato ha già presentato ricorso al Tribunale dell’appello che dovrà esprimersi sulla complicata vicenda che risale a 15 anni fa quando S.D. mentre percorreva in bicicletta via Archidamo, all’angolo con via Marugj cadeva rovinosamente attribuendo l’incidente ad un dissesto stradale. Ricoverato in ospedale per gravi fratture, nel 2010 chiamava in causa il comune per il pagamento dei danni pari a 473mila euro. Nel 2015 il giudice di primo grado stabilì un concorso di responsabilità condannando il comune al pagamento di 110mila euro. Il manduriano intascò la somma ma non contento presentò ricorso alla corte dell’appello che riformò la sentenza precedente accogliendo la richiesta per il riconoscimento della responsabilità esclusiva della caduta al ricorrente. Il manduriano si rivolse alla Corte di Cassazione che rigettò il ricorso.

L’ente pubblico a questo punto, dovendo recuperare l’importo versato nei confronti del 51enne, ha infine proposto ricorso ottenendo la sentenza favorevole che stabilisce quanto segue: «in accoglimento della domanda, accertato il diritto del Comune di Manduria alla restituzione dell’importo di € 109.370, condanna S.D. alla restituzione dell’importo di 109.370 euro oltre interessi legali dalla data del mandato di pagamento (09.11.2015) e sino all’effettivo soddisfo». Condanna inoltre l’imputato «al pagamento delle spese processuali liquidate in 786 euro per esborsi, 5.500 euro a titolo di compenso professionale oltre rimborso spese generali.  


I fatti comunque riguardano un episodio avvenuto il 20 marzo del 2008. L’allora 36enne quel giorno stava transitando con la bici in via Archidamo quando, raggiunto l’incrocio con via G.L.Marugj, la ruota anteriore del mezzo restava incastrata in una fessura di un tombino di pietra facendolo ribaltare a cadere pesantemente per terra. Secondo i giudici romani che nel 2022 hanno accolto la tesi dei giudici dell’appello e del comune di Manduria in quella sede rappresentato dall'avvocato esterno, Giuseppe Pio Capogrosso, la sentenza impugnata aveva già osservato che il tombino nel quale andò ad infilarsi la ruota della bicicletta era perfettamente visibile in quanto di colore nettamente diverso rispetto alle pietre che costituivano il piano stradale; che l'illuminazione pubblica era sufficiente essendo avvenuta la caduta subito dopo il passaggio di una processione religiosa e che il danneggiato stava percorrendo la strada contromano, cioè sul lato sinistro. 

Il comune di Manduria per riavere la somma versata ha affidato incarico all’avvocato Giuseppe Pio Capogrosso, mentre la vittima si farà assistere in appello dall’avvocato Davide Parlatano.

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3 commenti

  • Gregorio
    gio 4 gennaio 2024 06:42 rispondi a Gregorio

    Contro certe amministrazioni, behh.. bisognerebbe viaggiare con una webcam di bordo! In modo di non avere problemi di denuncia contro in Comune, dove ti chiedono con puntigliosità tutta la dinamica del sinistro, magari con testimone CHIAVE ( possibilmente avere un Giudice come passeggero)🤣🤣anche se succede alle 2 di notte !!

  • Cosimo Massafra (Fe)
    sab 30 dicembre 2023 11:44 rispondi a Cosimo Massafra (Fe)

    Il percorrere contromano non giustifica, è al massimo una semplice infrazione sanzionabile. L'essere appena passata una processione non significa che necessariamente la zona fosse illuminata a sufficienza, ove si riferissero alle lampade poste dai fedeli ai lati delle vie, generalmente orientate ad illuminare il corteo in transito, tali luci creano zone d'ombra in basso ed abbagliato. Inoltre, il colore diverso del tombino dal manto stradale non comporta una miglior visione dello stato dello stesso. Di certo l'avvocato Parlatano saprà ben tutelare il cliente. La mia quarantennale esperienza nelle assicurazioni mi rende ottimista. Inoltre, come mai il comune non è tutelato da un legale della compagnia assicuratrici? Non aveva una polizza di responsabilità civile? Se sì gravissimo!

  • Marco
    ven 29 dicembre 2023 12:50 rispondi a Marco

    Il comune ha causato un danno con la strada non sistemata. La pericolosa caduta può succedere ad un bambino o ad un disabile. Che sia visibile non cambia la pericolosità. Se c'è traffico le auto o le bici finiscono lo stesso sulle buche...

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