Mercoledì, 4 Giugno 2025

Cronaca

La paura della vittima confessata ad una parente

Omicidio di Maruggio: "un mese fa Antonio aveva tentato di strangolare lo zio"

Violenza anziano solo Violenza anziano solo | © depositphotos.com

Una sconvolgente confessione sarebbe stata fatta dal pensionato ucciso a Maruggio pochi giorni prima la sua tragica morte. L’84enne Angelo Taurino, avrebbe confidato ad una parente di sentirsi in pericolo e che temeva proprio il pronipote Antonio Taurino, oggi unico sospettato della sua uccisione. L’anziano avrebbe confidato che in un’occasione aveva subito un tentativo di strangolamento da parte del pronipote.

Il pensionato Angelo Taurino, di 84 anni, ucciso barbaramente a Maruggio nella notte tra l’1 e il 2 febbraio, si pensa al termine di una rapina finita male, temeva di essere ucciso proprio per le mani del principale sospettato, suo pronipote Antonio Taurino, 38 anni, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario. È la sconvolgente confessione che lo stesso pensionato aveva fatto pochi giorni prima la sua tragica morte ad una nipote che vive in un'altra città. La grave circostanza che peggiorerebbe la già pesante posizione dell’indagato, è contenuta nell’ordinanza di convalida della misura cautelare in carcere firmata dal giudice delle indagini preliminari, Benedetto Ruberto, al termine dell’interrogatorio di garanzia di fronte al quale il trentottenne difeso dagli avvocati Maurizio Dinoi e Paolo Rosato si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Non se l’è invece sentita di restare in silenzio la nipote della vittima che nel pomeriggio di mercoledì scorso, tre ore dopo il fermo del presunto assassino che si professava innocente, ha telefonato alla stazione dei carabinieri di Maruggio chiedendo di parlare con il comandante Cosimo Massaro il quale raccoglieva la fondamentale testimonianza. La donna che da dove vive aveva saputo la terribile notizia, avrebbe riferito di aver ricevuto una telefonata dall’anziano zio il quale si diceva terrorizzato dal pronipote che lo assillava con continue richieste di denaro. La presunta estorsione del pronipote, così come il pensionato avrebbe confidato alla sua parente, sarebbe culminata a metà dicembre scorso con un tentativo di strangolamento. La scioccante confessione del pensionato che alla luce dei fatti accaduti suona come una richiesta d’aiuto inascoltata, troverebbe conferma nelle dichiarazioni di un altro parente che in passato avrebbe già riferito episodi di violenza, si parla di esplicite «percosse», di cui l’indifeso 84enne sarebbe stato vittima da parte dello stesso pronipote. Sempre dalle testimonianze raccolte dai carabinieri della compagnia di Manduria e del comando provinciale di Taranto, emerge con chiarezza, nella vittima, una figura di persona succube del giovane parente che per soddisfare le sue continue esigenze di denaro lo avrebbe usato come un bancomat. Le richieste estorsive sarebbero avvenute quasi sempre di notte quando il pensionato che viveva solo in casa si barricava mentre il 38enne lo costringeva ad aprire la porta minacciando di sfondarla.  

Forse così la notte tra martedì e mercoledì scorso Angelo Taurino potrebbe aver pagato con la vita la sua ultima resistenza alle richieste del pronipote che come altre volte aveva trovato la porta serrata. Quella notte ai carabinieri il 38enne ha raccontato di essere entrato dalla finestra che si affaccia sulla strada perché l’anziano parente non rispondeva e di averlo trovato senza vita sul letto inondato di sangue. Una storia che agli inquirenti non è sembrata plausibile sin da subito. Anche alla luce di quanto i carabinieri avevano scoperto quella stessa notte: gli abiti e un paio di scarpe dell'uomo sporchi di sangue, ancora bagnati, all’interno della lavatrice dell’abitazione distante un centinaio di metri dalla casa della vittima dove l’indagato vive con la sua compagna. Quest'ultima avrebbe poi confessato di essere stata costretta dal compagno a nascondere quelle tracce.

Nazareno Dinoi 

Foto: depositphotos.com

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