
Dopo due anni da quel terribile incidente sulla SS Massafra-Taranto, in cui ho lottato tra la vita e la morte, oggi è finalmente arrivato il giorno che tanto aspettavo. Era la mezzanotte del 14 luglio 2023 quando sono arrivato in ospedale in condizioni disperate: subamputazione del braccio sinistro, frattura della scapola e delle costole, polmone perforato. Durante l’intervento ho subito ben tre arresti cardiaci ed è seguito un coma durato 16 giorni.
Oggi, dopo un lungo e doloroso percorso, voglio esprimere la mia più profonda gratitudine al professor Porcellini dell’Ospedale di Sassuolo, che mi ha restituito la speranza con un delicatissimo intervento durato nove ore, durante il quale mi è stata impiantata una protesi di gomito e un tendine donato da un defunto.
Un ringraziamento speciale va anche all’Ospedale SS. Annunziata di Taranto, dove ho trascorso due mesi intensi tra rianimazione e terapie, e al dottor Domenico Cotugno, che quella notte mi ha salvato la vita.
Grazie anche al Centro di Riabilitazione Maugeri di Ginosa Marina, dove ho affrontato 15 giorni di intensa riabilitazione in un momento in cui avevo ormai perso le forze.
Un pensiero pieno d’amore va alla mia famiglia: ai miei genitori, sorelle, cognati, a mia moglie, a mia figlia Martina e a Cosimo. Li vedevo solo in videochiamata, mentre piangevo attaccato ai macchinari, con ossigeno, ferri al braccio, drenaggi nei polmoni, senza riuscire più a camminare.
Non posso dimenticare il mio socio Benito, che ha vissuto un trauma enorme nel vedermi in fin di vita, disteso nell’auto con il braccio staccato, mentre i soccorritori dicevano: “Non sappiamo se ce la farà.”
Oggi, grazie a Dio e a tutte queste straordinarie persone, sono più forte di prima. Attendo solo l’ultima visita dal professor Porcellini per poter tornare finalmente nella mia amata Manduria e riprendere il mio lavoro con la TIRCAR.
Ora mi aspetta un altro pezzo di strada, con tanta fisioterapia, accompagnato dal mio eccezionale fisioterapista Flamiano Arena.
Gregorio Gennari
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