
Il tribunale di Taranto ha assolto una imprenditrice manduriana accusata e finita sotto processo con l’accusa di aver eseguito compensazioni per operazioni insistenti con omesso versamento dell’Iva per 150.000 euro per l’anno d’imposta 2013.
Il procedimento era nato a seguito di segnalazione dell’Agenzia delle entrate che aveva rilevato la presunzione di illegittime operazioni finanziarie (compensazioni fittizie).
La difesa affidata all’avvocato Lorenzo Bullo ha dimostrato la liceità delle operazioni che erano state ritenute inesistenti sulla riscontrata assenza formale del visto di conformità trattandosi di operazioni superiori ai 50.000 euro
L’avvocato ha fatto rilevare come l’assenza del visto di conformità non costituisce di per sé prova dell’illecito penale o della ritenuta inesistenza dei costi portati in compensazione, ma di sola irregolarità formale che può spiegare i suoi effetti solo sotto il profilo tributario e non certo sotto l’aspetto dell’illecito penale. Peraltro in assenza di puntuali riscontri probatori esterni che possano dare prova della inesistenza delle operazioni e pertanto dell’indebita compensazione. Ci sono voluti 9 anni per l’affermazione della sentenza di assoluzione.
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1 commento
Marco
sab 2 dicembre 2023 06:59 rispondi a MarcoI 150mila euro li ha pagati o no?? 🧟♂️®