Quest’ultimo ritrovamento della moneta d’oro (non unico negli ultimi mesi e sicuramente neanche l’ultimo vista l’inesauribile ricchezza di testimonianze del popolo Messapico conservate nel sottosuolo manduriano), offre l’occasione alla direttrice della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, l’archeologa Maria Piccarreta, di chiarire una polemica, denunciata da alcuni turisti e alimentata dai mezzi di informazione, sulla cattiva gestione del museo civico manduriano, chiuso nei weekend e in tutti i festivi anche d’estate. «Siamo stanchi di sentirci addosso tutte le critiche per responsabilità che sono di altri», dichiara la soprintendente intenzionata a mettere in chiaro una volta per tutte questa questione.
«Il Museo civico di Manduria – dice – è di proprietà del Comune che per attingere ai finanziamenti di un apposito bando regionale, ci aveva chiesto di allestirlo, cosa che abbiamo fatto a nostre spese; è nostro anche l’onere di tutelarlo per quello che possiamo con il personale a nostra disposizione il quale non ha competenze di custodia né può assicurare la presenza fuori dal proprio orario di lavoro. A questo – conclude la soprintendente Piccarreta -, deve pensarci il Comune di Manduria così come erano gli accordi».
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2 commenti
lorenzo
ven 14 settembre 2018 09:12 rispondi a lorenzoMi domando come si possono pretendere, giustamente i tributi ai cittadini, quando la finalità di chi amministra è in obbligo quella del servizio al cittadino e la salvaguardia della cultura nonché dell'ambiente. Ci sono le copie della Costituzione negli uffici istituzionali?
Antonio
ven 14 settembre 2018 07:03 rispondi a AntonioLe responsabilità della chiusura sia del Parco che del Museo rimbalzano da un campo all'altro senza arrivare mai ad una soluzione. Intanto tutto langue nell'abbandono totale. Sino a quando?