
È attesa per oggi a Lecce una nuova udienza del Tribunale del riesame che dovrà decidere sulla richiesta di revoca delle misure cautelari nei confronti di altri indagati dell’inchiesta sulla presunta infiltrazione della mafia nel tessuto politico e imprenditoriale di Manduria, Avetrana, Sava e Erchie. Questa mattina le posizioni da discutere saranno una quindicina ma i più importanti riguarderanno quella del presunto capoclan, Antonio Campeggio, 47 anni di Manduria, pluripregiudicato, ritenuto a capo di un’organizzazione mafiosa che, tra le altre cose, avrebbe influenzato l’attività politica dei quattro comuni. A chiedere la sua scarcerazione sarà l’avvocato Lorenzo Bullo che difende anche l’ex assessore allo sport del comune Messapico, Massimiliano Rossano, incensurato, e l’imprenditore Leonardo Trombacca, sui quali pesa lo stesso reato dell’associazione mafiosa. Toccherà sempre a Bullo e all’avvocato Cosimo Micera prendere le parti dell’altro imprenditore manduriano coinvolto nell’inchiesta, Agostino Depasquale, anche lui in carcere dal 4 luglio. Importante anche la posizione di Giuseppe Buccoliero, 48 anni, pregiudicato, ritenuto a capo della frangia savese dell’organizzazione guidata da Campeggio. A difendere Buccoliero, con altri indagati minori come Cosimo Merolla, Riccardo Desantis, Cataldo Panariti, sarà l’avvocato Antonio Liagi di Sava. Gli avvocati Franz Pesare e Lorenzo Bullo, infine, difenderanno il manduriano Daniele Lorusso. Sempre oggi si discute anche la posizione dell'imprenditore savese Cosimo Damiano Pichierri, di Cosimo Storino e del manduriano Giampiero Mazza, tutti difesi dall'avvocato Fabio Falco.
Come per la precedente udienza di martedì scorso che ha segnato la revoca delle misure per il sindaco di Avetrana, Antonio Minò e per l’ex presidente del Consiglio comunale di Manduria, Nicola Dimonopoli e per l’imprenditore manduriano, Pietro Pedone, oggi la corte potrebbe riservarsi la decisione che potrebbe essere spostata a domani, sabato se non a lunedì prossimo.
L’operazione della polizia scattata all’alba del 4 luglio è stata la conclusione di un’inchiesta coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Lecce che ha portato all’emissione di 20 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 7 ai arresti domiciliari.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.