
Dopo settimane di polemiche e preoccupazioni sollevate dal mondo agricolo e dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, è l’investitore stesso a intervenire sul discusso progetto del parco eolico da realizzare tra le province di Taranto e Brindisi. L’iniziativa, promossa dalla Yellow Energy Srl, prevede l’installazione di 15 aerogeneratori da 154 megawatt complessivi nei territori di Manduria, Avetrana, Erchie e Torre Santa Susanna, con un investimento stimato in 145 milioni di euro.
A parlare è l’amministratore della società, Vanni Marchitelli, che chiarisce: «Non ci sarà alcun danno per il settore agricolo, anzi sono previste giuste compensazioni per i proprietari dei terreni coinvolti e benefici ambientali ed economici per i Comuni interessati». La società, con sede a Manduria e uffici a San Marzano di San Giuseppe, ha già avviato i contatti con i proprietari delle aree su cui verranno collocate le torri alte 115 metri, e precisa che il progetto ha già ricevuto il parere favorevole dal Dipartimento agricoltura e ambiente della Regione Puglia.
Il progetto denominato «Contrada Sparpagliata, Donne Masi e Tostini», inizialmente prevedeva 19 torri, poi ridotte a 15 proprio per evitare interferenze con vigneti e uliveti di pregio. Tra le opere previste anche un sistema di accumulo dell’energia in agro di Erchie. Nonostante le rassicurazioni, però, cresce il fronte del dissenso, soprattutto tra alcuni proprietari di terreni, in particolare nel territorio di Erchie, dove è nato un comitato che intende offrire assistenza legale e tecnica nelle procedure di esproprio.
A guidare l’opposizione più strutturata è però il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, che in una nota ufficiale ha manifestato «profonda preoccupazione per l’impatto del progetto su un territorio ad altissima vocazione vitivinicola e identitaria». «Il Primitivo di Manduria – si legge nel documento – non è solo un vino, ma un patrimonio culturale, economico e ambientale frutto di generazioni di lavoro e rispetto per la terra. Un impianto simile rischia di comprometterne l’equilibrio e l’immagine».
Dal canto suo, Marchitelli ribadisce l’importanza della transizione energetica, definendola «una necessità da non ostacolare ma da integrare in un’ottica di sviluppo sostenibile». E assicura: «La nostra visione green prevede, dove necessario, l’espianto di uliveti o vigneti con successivo reimpianto in aree limitrofe, proprio per ridurre al minimo l’impatto ambientale e tutelare il paesaggio».
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1 commento
Sergio De Cillis
oggi, lun 9 giugno 10:00 rispondi a Sergio De CillisAttenzione, trattasi di un altro progetto rispetto a quello delle 22 torri di cui si è parlato nei giorni scorsi. I progetti in corso, sul nostro territorio, sono numerosi