Martedì, 26 Settembre 2023

Attualità

L'allarme di Coldiretti

L'eolico minaccia ancora l'agriturismo del Primitivo

Salvatore Mero
Salvatore Mero

Ancora una volta il territorio di produzione del Primitivo di Manduria DOP viene interessato da progetti di istallazione di parchi eolici ed ancora una volta non si tiene conto dell’interesse delle aziende agricole.

L’istallazione di enormi torre in mezzo ad una delle più ampie aree di produzione del Primitivo di Manduria e nelle immediate vicinanze di strutture agrituristiche e cantine, ne dimostra come non vi è rispetto per le aziende agricole, che con grande sacrifico e dedizione valorizzano e salvaguardano il territorio.

Alcuni esempi: il parco eolico che si tenta di far sorgere sul territorio di Manduria e Avetrana, a meno di 3 km del centro abitato di Manduria, prevede l’istallazione delle grandi torri nelle immediate vicinanza della cantina di Gianfranco Fino, di Vespa Vignaioli per Passione e di storiche masserie come Potenti, Masseria Li Reni, Masseria del Sale, meta di soggiorno di numerosi turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Lo stesso scenario si ripropone per il parco eolico di Lizzano e Torricella con l’istallazione a pochi centinaia di metri dell’agriturismo Masseria Giustiniani.

E’ accertato che ospiti di strutture agrituristiche non accettano o rinunciano a prenotare il loro soggiorno se in prossimità delle strutture valutate vi è presenza o visione di istallazioni eoliche.

Come, numerosi studi condotti da università nazionali ed internazionali hanno accertato che il rumore cupo e continuo generato dalla rotazione delle pale, alla lunga, provoca disagio fisico e psicologico a coloro che lavorano o vivono nelle immediate vicinanze.

Per non parlare dell’enorme impatto visivo provocato dalle mega pale eoliche istallate a pochi km del centro abitato, che sicuramente cambia lo Sky lines della città.

Si dice seriamente preoccupato di questo il segretario cittadino di Coldiretti Manduria, Salvatore Mero che sul problema ha coinvolto anche i vertici provinciali.  

«Coldiretti in merito ai parchi eolici – dice Mero -, ha da sempre sostenuto che l'approccio ambientalista connesso alla loro realizzazione non può prescindere dalla salvaguardia e dalla tutela del territorio nel suo complesso, comprese le attività agricole già esistenti e radicate nel tempo e nella storia di un territorio. Ciò non vuol dire che Coldiretti sia contraria alle fonti rinnovabili – chiarisce - specie per le aziende agricole e zootecniche, anzi da sempre si batte per incentivare l’utilizzo del fotovoltaico sui fabbricati aziendali e del micro eolico, a costi ridottissimi e senza impattare sull’ambiente e il panorama, come invece fanno i grandi impianti che si rischia di veder realizzati sul nostro territorio. Allo stesso modo – aggiunge -, la Coldiretti di Taranto ha sempre dichiarato che il territorio tarantino, nella sua interezza, è caratterizzate dall’elevata presenza di imprese agricole ed agrituristiche, di particolare pregio ambientale e storico-monumentale ed il perseguimento della sostenibilità ambientale ed energetica, attraverso le rinnovabili in generale, e l’eolico in particolare, va valutato e contestualizzato rispetto all’effetto impattante che esso può produrre sul territorio, privandolo della fruizione di spazi vitali all’agricoltura ed alle attività connesse».

In particolare, l’area orientale della provincia di Taranto, territorio del Primitivo e delle masserie, terra dalla natura incontaminata e fucina di eccellenze enogastronomiche, si presenta come un vero e proprio centro propulsivo economico produttivo agricolo ed agroalimentare per l’intera Puglia incompatibile con iniziative industriali o imprenditoriali che nulla hanno a che fare con la vocazione agricola ed agroalimentare del territorio. «Per questo – conclude Mero che è anche vice presidente Coldiretti Taranto -, la realizzazione sul territorio di impianti eolici non può essere il frutto di scelte di singoli imprenditori ma deve essere valutata e definita nell’ambito di una generale programmazione che deve tenere conto di tutti gli interessi in gioco, nessuno escluso».

 

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5 commenti

  • Angela
    mer 13 settembre 07:56 rispondi a Angela

    Sarà finita, trippa x gatti ,oppure è iniziata la campagna elettorale?

  • Gino
    mer 13 settembre 06:36 rispondi a Gino

    Ma quande chiacchiere. ,starà facendo campagna elettorale o giustificando il suo lavoro o stipendio??? Si ricordi di rinunciare in primis al suo cellulare e poi ne parliamo.Opinione. la volpe quando non arriva all'uva dice che è acerba🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

  • Lorenzo
    mar 12 settembre 18:13 rispondi a Lorenzo

    Negli anni del grande abusivismo edilizio alla Marina di Manduria quando, gli agricoltori vendevano a lotti, i tumuli coltivati a vigna pregiata e oliveti secolari a: milanesi, torinesi, romani, napoletani, oriatani, avetranesi, franchiddisi, erchiesi ecc ecc dando il via al più grande scempio ambientale di dune marine e terreni fertili? Coldiretti e l' Aia dove erano? Migliaia di case di cui l' 80 % brutte e il 98 % con scarichi fognari nel sottosuolo. 😎😎😎 Opinioni

  • cittadino
    mar 12 settembre 15:46 rispondi a cittadino

    Demagogia allo stato dell'arte millantare fantomatiche prestigiose fonti ad avvalorare una ridicola e fantasiosa tesi, ma che rende chiara la posizione di coldiretti come oppositori all'energia gratuita e pulita. Del resto loro vanno a "nafta agricola".

  • JB
    mar 12 settembre 08:33 rispondi a JB

    Sono commenti dettati da interesse personale, e niente più. L’eolico può produrre energia pulita, renderci autonomi da grandi poteri internazionali, abbassare molto il costo del petrolio con un effetto anche sulla benzina - e dobbiamo fermarlo perché i Potenti o Li Reni vogliono continuare a vendere a turisti cibo nostro a prezzi gonfiatissimi? Ma scherziamo? L’interesse del territorio è evidente, che i privati si adattino, invece di provare a comprare, ancora una volta, pozioni di privilegio.

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