Per niente infastidito dalle critiche di chi non ha gradito la sua presa di posizione in difesa del carabiniere sospeso dal servizio per avere esposto, nella sua caserma di Firenze, una bandiera utilizzata da moderni movimenti nazisti e, in passato, dal secondo Reich, l’ex sindaco di Avetrana, Mario De Marco, oggi assessore della giunta guidata da Antonio Minò, ribadisce il concetto e rincara la dose. «Confermo la mia piena solidarietà al carabiniere 23enne – scrive De Marco sui social - e la mia ferma condanna a quel rincoglionito che, con la complicità di una stampa veterocomunista, ha fatto una notizia».Non contento di questo, l’amministratore di Avetrana, di professione avvocato, se la prende anche con la stampa che ha amplificato la sua presa di posizione. Definendo «strillone di Manduria» l’autore dell’articolo in questione, De Marco si mostra spavaldo: «mi fa un baffo, per me parla la mia storia personale», scrive su Facebook.
Il giorno prima l’avvocato-assessore, era stato ancora più duro nella chat aperta su Facebook dal vicesindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia, fautore del dibattito sull’innocenza del vessillo del carabiniere. Riferendosi a quel «paese strano» scandalizzatosi per quanto era accaduto nella caserma dei carabinieri di Firenze, De Marco aveva scritto: «meriterebbe di essere aggredito legittimamente con un estintore».
Nazareno Dinoi
Ecco il post dell'avvocato Mario De Marco
Mario de Marco
23 h ·
Quando ero piccolo ero appassionato dei fumetti di guerra. Gli alleati vincevano sempre contro i nemici crucchi nazisti. L accostamento fatto dall ispirato strillone manduriano decontestualizzando una discussione su fb MI FA UN BAFFO (...). Per me parla la mia storia personale. Confefmo la mia piena solidarietà al carabiniere 23enne e la mia ferma condanna a quel rincoglionito che ne ha fatto con la complicità di una stampa veterocomunista come certa manduriana una notizia
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1 commento
Giovanni
mer 6 dicembre 2017 04:29 rispondi a GiovanniPersonaggio in cerca d'autore. Lasciatelo cadere nell'oblio.