
Ha lasciato il carcere ieri per i domiciliari il più piccolo dei tre fratelli Scialpi, di Manduria, raggiunti il 15 marzo scorso da un mandato di cattura firmato dal gip del tribunale di Taranto, Rita Romano, perché accusati di rapina aggravata e lesioni personali ad un albergatore di San Pietro in Bevagna, marina manduriana. Il giovane, difeso dagli avvocati Antonio Liagi e Francesco Caforio del foro di Taranto, proseguirà la misura cautelativa ai domiciliari.
Restano invece in carcere gli altri due fratelli di 29 e 27 anni con il padre di 41 anni anche lui coinvolto nella stessa inchiesta condotta dai carabinieri di Manduria insieme alla moglie e ad uno zio dei tre ragazzi.
I tre adulti devono rispondere di tentata estorsione ai danni dello stesso imprenditore, reato che sarebbe avvenuto precedentemente alla rapina. La madre e lo zio erano stati già scarcerati per i domiciliari dovendo accudire dei figli minori rimasti soli a casa.
I fatti per i quali sono indagati i fratelli Scialpi risalgono al 24 giugno dello scorso anno quando il gestore del Charlie Hotel, sul litorale manduriano, si presentò al pronto soccorso dell’ospedale raccontando di essere stato aggredito e rapinato nel suo appartamento da tre giovani che avevano agito a volto scoperto e armati di pistola e coltello. I sanitari gli riscontrarono una frattura scomposta ad un polso e altri traumi guaribili in 40 giorni.
Dal racconto dell’albergatore, i tre rapinatori lo scorso 24 giugno si sarebbero introdotti nell’appartamento di servizio all’interno dell’hotel dove stava riposando. Svegliato bruscamente, l’uomo si sarebbe trovato davanti tre banditi due dei quali armati di pistola e il terzo di un colpetto e un cacciaviti. Uno di loro che parlava con accento napoletano avrebbe chiesto con insistenza dove si trovasse il marsupio dove l’imprenditore teneva le banconote. Nel frattempo i tre si sarebbero impossessati di un orologio Rolex del valore di ventimila euro ed altri oggetti in oro. Ad un tentativo di fuga l’imprenditore sarebbe stato raggiunto e scaraventato a terra dove avrebbe subito una brutale aggressione a colpi di calci e pugni. Recuperato il marsupio che si trovava in macchina con dentro seicento euro, i tre malviventi avrebbero chiesto alla vittima di recarsi insieme a Porto cesareo dove l’albergatore possiede altre strutture ricettive per prendere altri soldi. Abbandonato questo proposito i tre giovani che indossavano divise di colore arancione si allontanavano con il bottino del valore complessivo di 50mila euro.
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2 commenti
Giancarlo
sab 22 aprile 2023 07:46 rispondi a GiancarloQuesto cognome non mi è nuovo da legger sulle cronache. In quali altre benemerite azioni si erano distinti? Comunque trovo un'incongruenza: "...gli altri due fratelli di 29 e 27 anni con il padre di 41 anni anche lui coinvolto..." Quando avrebbe avuto il primo figlio? A 12 anni?
Marco
sab 22 aprile 2023 07:48 rispondi a MarcoIo ancora non riesco a capire se questa gente ha voglia di lavorare o no. Mi viene da pensare che cercano lavoro dove stanno Rolex soldi e gioielli...