“Ho un lavoro con regolare contratto e busta paga, ma ogni mese devo restituire al mio datore di lavoro circa la metà del mio stipendio”. Da questa denuncia prende il via la testimonianza di un giovane manduriano che ha deciso di rompere il muro di omertà e paura che, come ammetterà lui stesso, tiene sotto scacco tanti lavoratori e lavoratrici manduriane.
“E’ una di quelle cose che tutti sanno ma che nessuno vuole ammettere”, continua la testimonianza del manduriano su cui, ovviamente, manteniamo stretto riserbo sull’identità.
“Ho iniziato più di 10 anni fa a lavorare presso questa importante attività commerciale manduriana, prima facendo un periodo di prova quasi gratuitamente – racconta -, poi grazie al mio impegno e alle mie capacità sono passato ad avere un contratto part-time che però via via diventava più che full-time in termini di ore effettivamente in servizio”. Dopo tale periodo durato quasi due anni, “pagato quasi zero!”, confessa, arriva quella che sembrava essere una svolta: “un giorno il mio datore di lavoro mi chiama nel suo ufficio per comunicarmi l’intenzione di offrirmi un contratto regolare full-time e a tempo indeterminato”.
Una bella notizia che però porta con sé una doccia gelata: “appena ho accettato la sua proposta, ancora con stampato sul mio viso un sorriso a 32 denti, il mio datore di lavoro mi comunica immediatamente le modalità di pagamento e di riscossione di quello negli anni ho imparato a chiamare ‘cavallo di ritorno’”.
Un cavallo di ritorno, come ci spiega, che altro non è che la restituzione in contanti di una cospicua parte dello stipendio, regolarmente pagato tramite canali tracciabili (in questo caso tramite bonifico bancario, ma spesso, ci spiega, anche tramite assegni). Quindi, ricapitolando, in base a questa testimonianza diretta di un lavoratore manduriano, in presenza di un contratto di lavoro regolare e del relativo pagamento dell’intero stipendio tramite canali tracciabili, ci sarebbe l’imposizione da parte del suo datore di lavoro della restituzione in contanti (quindi in maniera non tracciabile e non dimostrabile se non in fragranza) di una cospicua (“quasi la meta” ammette) parte dello stipendio stesso.
Una condizione indispensabile per l’ottenimento ed il mantenimento del posto di lavoro che rappresenta un ingegnoso metodo, un meccanismo perfetto, di moderna schiavitù lavorativa e che metterebbe così al riparo il datore di lavoro da qualsiasi contestazione, controllo o vertenza sindacale.
“Basterebbe semplicemente una lista movimenti del mio conto in banca – suggerisce il lavoratore con aria sconsolata –, per quale altro motivo ogni mese subito dopo l’accredito del mio stipendio, io avrei necessità di prelevare tramite bancomat sempre la stessa cifra in contanti?”.
In effetti difficile trovare altri motivi plausibili. Ma la testimonianza non si ferma qui: “da quando ho deciso di rompere questo silenzio perché ormai da troppo tempo provo vergogna a guardare i miei figli negli occhi, ho avuto la certezza di non essere solo: ho scoperto, parlandone in giro con amici e conoscenti che non sono il solo manduriano ad essere sfruttato in questo modo. Manduria è piena di altri lavoratori che come me vengono vessati ed umiliati in questo modo”. Uomini e donne, ragazzi e ragazze che non avrebbero altra scelta lavorativa se non questa.
Il lavoratore che ha deciso di condividere con il nostro giornale la propria situazione, continua spiegando, inoltre, come la pratica del “cavallo di ritorno” provochi anche problemi e difficoltà che vanno oltre le criticità “normali” che una famiglia di 4 persone vive ogni mese.
“Come è facile capire a questo punto, avere una busta paga gonfiata non mi esime dall’obbligo di pagare tasse ed imposte come se esse fosse vera!”. Quindi oltre al danno, la beffa. “Ho uno stipendio dimezzato ma con tasse complete e inoltre mi sono negate anche agevolazioni fiscali, detrazioni e vantaggi che mi spetterebbe in base al mio effettivo e reale reddito mensile”.
Gabrio Distratis
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15 commenti
Gregorio
mar 16 maggio 2023 09:20 rispondi a GregorioL’altro aspetto negativo di certe aziende è chiedere ogni tot di mesi ( se non erro 6 ) la fedina penale, sembra un grave abuso ,una GRAVE VIOLAZIONE DELLA PRIVACY, soprattutto le richieste SUCCESSIVE !!
Biagio
dom 14 maggio 2023 12:26 rispondi a BiagioSenza il coraggio nessuna altra virtù può emergere. Questo modo di operare da parte di qualcuno è ormai consolidato. Però la colpa principale è di chi accetta di soccombere. Inutile accaparrare scuse per mascherare l'incapacità a reagire, per non definirla diversamente. Per fare un paragone, io credo che se Putin invadesse l'Italia, al massimo ci sarebbero 24 ore di resistenza.
Gianni
sab 13 maggio 2023 06:42 rispondi a GianniAnni fa in un'azienda del posto mi è successa la stessa cosa. Ero giovane ed avevo la speranza in un aumento, Quando però mi accorsi che i soldi erano sempre quelli decisi di ribellarmi, ma fra una parola e l'altra arrivò la polizia. Morale della favola fui licenziato e la polizia non fece nulla perchè non c'erano le prove (mi pagava con assegni che io cambiavo e restituivo la "somma" in contanti. Uno schifo.
Gregorio
lun 15 maggio 2023 10:58 rispondi a GregorioCondivido il tuo commento, e mi dispiace..certo che con questi tipi di persone , BISOGNA “ ripagare “ con la stessa moneta! Cioè, mi spiego, segnare la matricola della banconota stessa, mettere in condizione di RISALIRE i movimenti del contante … e di conseguenza prendere l’imprenditore in flagrante. …..facile a dirsi !!
Antonio
sab 13 maggio 2023 04:16 rispondi a AntonioPoveri imprenditori che non riescono a pagare stipendi e tasse per colpa dello Stato. L'iref in Italia viene pagata in gran parte da dipendenti e pensionati. Intanto non ho mai visto un operaio girare con un macchinone, o permettersi cene, vacanze e belle case. Poi per le tasse e gli stipendi si avanzano tutti i problemi. Intanto il governo sta provvedendo a togliere il super bollo per le auto di grossa cilindrata. Non sarebbe più logico togliere il bollo normale per chi ha l'auto, magari comprata usata e deve averla erchè gli serve anche per andare a lavoro?
Mimmo sammarco
sab 13 maggio 2023 08:45 rispondi a Mimmo sammarcoPurtroppo questo è vero... però dico una cosa..si può aspettare 10 anni per rendersi conto di questa situazione? Non ci si può cullare e bisogna cercarsi un lavoro che offra più garanzie..se si aspetta 10 anni e più e come accettare questa situazione..sono a favore dei lavoratori e ci mancherebbe ma lo stato è il primo delinquente..troppe tasse e troppi oneri da pagare e poi si arriva a questo..non tutti gli imprenditori sono mostri e in questo periodo pagare tutto al 100 % è impossibile..se si dimezzassero le tasse quei soldi potrebbero andare ai lavoratori oppure fare in modo che il RDC sia dato ai lavoratori ma lavorando per le aziende.. invece si preferisce regalare soldi e poi si arriva che lo tolgono..
Walter
lun 15 maggio 2023 12:18 rispondi a WalterSig Mimmo io non condivido il suo commento ,in quando questo succede qui ha manduria o paesi limitrofi ..Io ho lavorato con più aziende sempre con onestà,eppure i contributi e le tasse sono state pagare regolarmente. Qui i primi delinquenti e corrotti sono IMPRENDITORI MALATI che lo stato e chi dovrebbe controllare .Purtroppo che gente ONESTA che pur di portare un pezzo di pane a casa è costretto ad accettare altrimenti. Sarebbero i futuri LADRI Opinione o realtà
Gianni
ven 12 maggio 2023 12:45 rispondi a GianniNon sono di manduria,e conosco benissimo la situazione.Quello che non capisco o non voglio capire dove arriva la corruzzione in questo paese,tutti sanno tutti vedono ma,,,,,,,,,, Così fanno i grandi questi morti di fame.Ti dirò di più anche con me ci hanno provato ma non ho ceduto perché avevo le spalle coperte3 Comunque ti ringrazio della tua capacità, in quando I primi VIGLIACCHI sono i tuoi colleghi di lavoro che sono peggio dei datori.opinione
Gianni
ven 12 maggio 2023 12:45 rispondi a GianniNon sono di manduria,e conosco benissimo la situazione.Quello che non capisco o non voglio capire dove arriva la corruzzione in questo paese,tutti sanno tutti vedono ma,,,,,,,,,, Così fanno i grandi questi morti di fame.Ti dirò di più anche con me ci hanno provato ma non ho ceduto perché avevo le spalle coperte3 Comunque ti ringrazio della tua capacità, in quando I primi VIGLIACCHI sono i tuoi colleghi di lavoro che sono peggio dei datori.opinione
Massimo
ven 12 maggio 2023 10:47 rispondi a MassimoManduria è piena di questi "CHIAMIMOLI "Imprenditori che speculano sui propri dipendenti che poi sono fondamentalmente dei "COLLABORATORI" dell'azienda, un'altra azienda che tutti conoscono si trova in periferia usa fare così:quanti gg hai lavorato esempio 20gg fanno uscire la busta paga su quello che devi prendere 50€ al gg(sono 9ore x 20gg,sabato viene retribuita 1/2 giornata su 5,5 ore)così facendo a loro includono se ci sono festività e tutto quello che gli serve per far vedere che sono in regola,mentre invece penalizzono i lavoratori a livello contributivo. QUESTA È MANDURIA
Maria
ven 12 maggio 2023 07:20 rispondi a MariaQuesta è l'italia
Antonio
ven 12 maggio 2023 09:48 rispondi a AntonioQuando si è in condizioni di subalternità e bisogno non è sempre facile togliersi il "cappio dal collo". Purtroppo oramai questa è pratica diffusa, e il lavoro sempre più con meno tutele, e spesso non remunerato per consentire una vita dignitosa, non aiutano certo ad affrancarsi da questi comportamenti criminali, odiosi e socialmente frustranti. E la politica cosa fa? Aumenta il precariato liberalizzando sempre di più il mercato del lavoro, e togliendo aiuti a chi non ha lavoro o lo ha perso. Quindi o accetti i contrati e le condizioni capestro, oppure c'è la fila ad aspettare la "candita" scrivania del datore di lavoro per sfruttare qualche altro disgraziato. E poi, oramai il disco rotto che "la gente non vuole lavorare" e sta sul divano, con strombazzanti conduttori televisivi e giornali che fanno riferimento ad un unico proprietario, manipolano il pensiero dominante.
Lorenzo
ven 12 maggio 2023 11:25 rispondi a LorenzoAnche questo è purtroppo vero.
Lorenzo
ven 12 maggio 2023 08:46 rispondi a LorenzoLa cultura mafiosa non è solo dei parassiti che non hanno voglia di lavorare e campano succhiando il sangue a chiunque per i loro vizi e per il loro potere. La cultura mafiosa è nel sangue e negli atteggiamenti di troppe persone purtroppo. Manduria con Tenenza Carabinieri, Sede Guardia di Finanza e Commissariato di Polizia, sul territorio comunale, dovrebbe essere da monito e timore per chi delinque o truffa lo Stato. La cultura mafiosa è il male del sud d' Italia e a Manduria è presente ovunque. Basta girare e si vede in ogni parte del paese, molto trascurato. Poi se lasci la città e vai verso il mare, ti giri a destra e lo vedi lì da oltre 30 anni, lo scheletro delle scuole, abbandonato a ricordarti che una certa cultura è dura a morire. Ecco perché i giovani emigrano. Ecco perché tra pochi decenni saremo sotto i 20 mila abitanti. Non c'è ossigeno come nel lontano 1960 😪 Opinioni
Sd
ven 12 maggio 2023 08:08 rispondi a SdDenunciateli anche perché è corrisponde ad estorsione e vedrete come questi grandi cavalieri del lavoro manduriani abbasseranno la cresta,dare lavoro ad una persona non significa possedere la sua anima ricordatevelo.