Giovedì, 2 Maggio 2024

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Campo libero in assenza di opposizione

La scomparsa del Pd e lo strapotere del “Gregorios”

Bei riquadri Sammarco e Capogrosso Bei riquadri Sammarco e Capogrosso

Che fine ha fatto il Partito Democratico manduriano? In che stato versa l’unico ed ultimo baluardo dell’opposizione in consiglio comunale di contrasto allo strapotere dei Gregorios? Dopo l’evaporazione della destra manduriana (sempre pronta però a ritornare in pista al momento delle elezioni) e alla misteriosa (e mai chiarita) uscita di scena di Mimmo Breccia, qui a Manduria stiamo assistendo anche alla scomparsa del Pd.

Non se ne conoscono i motivi, ma è ormai lampante come il partito del fu Berlinguer sia scomparso dai radar politici e sociali della città. Nessun segnale di vita, nessuna iniziativa, nessun comunicato, nessun sussulto pubblico, neanche dopo le ultime gravissime vicende di cronaca nera che hanno contraddistinto Manduria. Incomprensibile anche l’assenza del commissario del partito manduriano, Maurizio Bruno, all’audizione in Regione sull'ampliamento della discarica.

Accanto al forte (e rinnovato) malcontento della base e dei pochi militanti piddini rimasti, è da registrare il silenzio e l’auto isolamento politico dei due consiglieri comunali, Domenico Sammarco ed Agostino Capogrosso che, come fanno notare alcuni, “non a caso non sono stati eletti tra le fila del Pd e non hanno fatto alcun percorso politico al suo interno”. Ma, se lo stato politico di un partito che alle ultime comunali ha raccolto solo 790 voti potrebbe o dovrebbe interessare solo una ristretta minoranza di manduriani, ciò che invece dovrebbe interessare e preoccupare tutti è lo stato della democrazia all’interno dei processi amministrativi della città. Risulta assurdo ed allarmante trovarsi di fronte ad una situazione nella quale un’amministrazione cittadina, diretta in maniera personale e personalistica da sindaco e presidente del Consiglio, possa disporre di un assemblea comunale completamente ininfluente e svuotata di tutte le sue prerogative: da un lato i componenti di maggioranza ridotti a passacarte e dall’altro un’opposizione inesistenze evaporata già a metà mandato amministrativo.

Se si considera infatti che al consiglio comunale competono gli atti fondamentali di indirizzo, programmazione e pianificazione, di controllo e di verifica, quanto di tutto ciò attualmente accade nel Palazzo? Nulla. Una deriva che è conseguenza di un miscuglio di inquietanti cause: la concezione personalistica del potere dei Gregorios, le dinamiche locali di selezione degli attori della politica e, soprattutto, l’atavica e annosa assenza di un interesse diffuso, costante e critico da parte del tessuto sociale manduriano nei confronti dell’amministrazione del bene comune.

Gabrio Distratis

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5 commenti

  • Nessuno
    mar 30 gennaio 18:50 rispondi a Nessuno

    Amici non vi preoccupate tempo di votazioni tutti in pista con belle parole ora intanto non bisogna sputare nel piatto che si mangia e si va avanti così

  • Realtà
    mar 30 gennaio 12:06 rispondi a Realtà

    Lo avevo detto tempo fa........sta per finire a tarallucci e vino. Poi vi ricorderò al momento opportuno. Attendete e vedrete

  • Gregorio
    sab 27 gennaio 14:18 rispondi a Gregorio

    Tranquilli, ognuno ha la sua parte !! La porzione arriva sempre, anche “sottobanco “ !!!

  • Gino
    sab 27 gennaio 12:26 rispondi a Gino

    La signora delle tessere fa miracoli

  • Egidio Pertoso
    sab 27 gennaio 08:45 rispondi a Egidio Pertoso

    Forse un po' di connivenza ci sara', visto che la destra si piglia tutto, anche come fare vivere le persone delle quali non importa niente. I burattini di destra vengono programmati a depredare cio' che rimane di territori, comuni, regioni e Stato, dalla Costituzione svilita se non beffeggiata. E' crisi di tutto e di tutti, che va a beneficio di quei pochi che si dicono "cittadini italiani", rafforzati da un " orgoglio patriottico" che si aggroviglia in cose ed azioni tenebrose e "nere". Gabrio, ottimo, acuto intervento!

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