La morte di Riina e i leoni da tastiera: Umberto Eco aveva sbagliato | © n.c.Circa un mese addietro lessi la notizia che un tal Tony Ciavarello, coniugato Riina, aveva lanciato su fb una colletta per sostenersi in quanto la procura di Palermo gli aveva sequestrato l'azienda.
Venni colto da curiosità ed andai su quel profilo e mi accorsi che era vero e che, oltretutto, il tale stava ricevendo tanto successo.
Mi ero ripromesso che quando suo suocero sarebbe passato a miglior vita sarei ritornato a visitarlo.
L'ho fatto, ha messo il fiocco nero e sta ricevendo centinaia di attestati di vicinanza, lui e sua moglie che invece con un eloquente fotografia di un dito perpendicolare alla bocca sta "invitando" al silenzio.
Che dire, sono parenti stretti e ne hanno pure diritto, non mi scandalizzo, anche se quel dito un po' inquieta.
Ciò che mi sconvolge è l'assenza totale di commenti arrabbiati, indignati o inneggianti alla morte, niente, 0, i leoni da tastiera sono off line oggi.
Ritorneranno on line, statevene certi, quando morirà Napolitano o qualche altro politico di vecchia data, magari saranno gli stessi soggetti che oggi dispensano condoglianze.
Ecco perché ha sbagliato Eco, non sono imbecilli, sono codardi i leoni da tastiera.
P.S. Prima che mi dimentichi, sto parlando di San Pancrazio Salentino, non di Corleone, prima che qualche leone da tastiera si avventuri nella disamina sociologica sulla cultura mafiosa dei siciliani.
Enzo Marenaci
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