La morte di Luigi Chetta ha scioccato l'intera comunità di Torricella che ieri ha voluto dargli l'ultimo saluto affollando, dentro e fuori, la chiesa della Santissima Trinità dove si è tenuta l’omelia funebre.
Moltissime sono state le lacrime dei presenti che in centinaia tra amici, parenti e semplici concittadini si sono stretti al dolore dei famigliari colpiti dall'ingiusta scomparsa dello sfortunato giovane morto sulla strada Sava-Torricella a soli 29 anni nella notte tra sabato e domenica delle palme.
Per tutta la durata dell'omelia ha regnato un silenzio opprimente rotto solo dalla voce del sacerdote che ha rimbombato nell'unica navata della chiesa stracolma e dal grido di dolore, al termine della celebrazione, dei genitori che non riuscivano a staccarsi dalla bara del figlio e da alcuni amici accalcati nel piazzale esterno. A risuonare, fuori, anche le note della canzone preferita del ragazzo, "Alba", del cantante Ultimo che ha cullato il feretro portato a spalla sino alla macchina dell'agenzia funebre accompagnato da ripetuti applausi. "Ciao fratellino, ci mancherai", si leggeva su uno dei tanti palloncini lanciati in un cielo che si apprestava a ingrigirsi.
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1 commento
fabio
mar 26 marzo 21:15 rispondi a fabioImpariamo a guidare, con le cinture allacciate, con le luci accese anche di giorno, con l'uso di dispositivi che indicano le nostre intensioni su dove andare (frecce). Siamo consapevoli che viaggiamo su catorci la cui età media supera tranquillamente i 10 anni di vita assieme alle gomme, i freni, la pressione degli pneumatici, etc... stendiamo un velo pietoso! Non basta la patente "comprata" presso le autoscuole ad imparare a guidare. La guida su strada pubblica è piena di pericoli derivanti da utenti che non sanno a quali rischi si sottopongono in quanto non esiste cultura alcuna sulla guida ed il rispetto delle regole e soprattutto del buonsenso. Non sono dettagli per fighette, ma fanno la differenza tra la vita e la morte!