
La Cassazione ha annullato l’ordinanza del Tribunale del riesame che confermava la misura cautelare in carcere per il savese Fabio Tomaselli, coinvolto con altre 18 persone, nell’inchiesta su un presunto traffico di droga ed armi coordinata dalla direzione distrettuale antimafia leccese. I giudici della suprema corte hanno annullato il giudizio del Riesame che confermava i gravi indizi di colpevolezza dell’indagato, rinviando tutto a Lecce per una nuova valutazione.
L’avvocato Antonio Liagi che difende Tomaselli, ha sostenuto che nei confronti del suo assistito non vi era prova negli atti della sua adesione e partecipazione all'associazione finalizzata allo spaccio così come viene contestata dall’accusa. Nella sua discussione in Cassazione, inoltre, l’avvocato Liagi ha fatto notare come anche i dichiaranti (indagati che hanno fornito utili particolari accusatori nei confronti di coindagati), non avrebbero fornito indicazioni chiare ed univoche circa la responsabilità di Tomaselli. In altri termini, la tesi della difesa che ha convinto i giudici romani ha dimostrato che il quadro indiziario era tutt'altro che grave e comunque non giustificante la misura della custodia in carcere.
Lo stesso avvocato aveva già ottenuto dalla sesta sezione della Corte di Cassazione l’annullamento dell'ordinanza del tribunale della libertà rimettendo nuovamente gli atti al medesimo tribunale per un nuovo esame della posizione dell'indagine, esame che dovrà tener conto dei rilievi della corte che saranno contenuti nella motivazione che ancora non risulta depositata. Per questo processo è stata già fissata udienza preliminare per il 31 ottobre davanti al gup del Tribunale di Lecce, Giulia Proto.
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