
Il calcio che ci piace, quello sano che all'aspetto agonistico associa quello umano un po' romantico. È accaduto a margine del match che domenica scorsa, allo stadio "Nino Dimitri" di Manduria, ha visto la locale formazione biancoverde prevalere sull'Otranto.
Al termine della tiratissima contesa, mentre i protagonisti in campo nei pressi della tribuna festeggiavano l'importante vittoria con i propri supporters, Filippo, un piccolo tifoso con sciarpa d'ordinanza biancoverde al collo, ha acclamato a gran voce il portiere Angelo Maraglino. Pur nel frastuono di cori e canti di giubilo, il numero uno messapico ha captato la voce del giovane tifoso e staccatosi dal gruppo dei compagni gli si è avvicinato. Il bimbo, con l'ingenua e bonaria sfacciataggine propria della sua età, ha manifestato la sua ammirazione per il portierone manduriano chiedendo che lo stesso gli facesse sono di un cimelio. Il buon Angelo, senza pensarci su due volte, ha invitato gli addetti alla sicurezza a far entrare il giovanissimo, ed incredulo fan, nel recinto di gioco. Dopo di che lo ha condotto negli spogliatoi presentandogli il resto della squadra e consegnandogli i guantoni personali, strumento di lavoro essenziale per un portiere.
Una domenica davvero speciale per Filippo grazie alla sensibilità di Angelo Maraglino, un vero professionista che ha dimostrato grandi doti umane pari a quelle tecniche, unanimemente riconosciute, che ne fanno uno dei migliori estremi difensori della categoria. Un episodio da libro Cuore che riconcilia col mondo del calcio che, purtroppo, spesso assurge tristemente agli onori della cronaca per episodi di violenza che non hanno alcuna attinenza con lo sport. Una, spontanea, operazione simpatia che magari andrebbe ripetuta e pensata, meglio ancora pianificata, quale mezzo ed occasione per rinsaldare il rapporto con la tifoseria, considerando che quella manduriana è piuttosto eterogenea. Un plauso ad entrambi.
Maurizio Pasculli
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1 commento
Fabio
mer 22 marzo 10:36 rispondi a FabioSegno di grande Umanità che oggi giorno nel calcio e nn solo viene meno. Grazie Angelo Maraglino